La Nuova Sardegna

Nuoro

Primavera, il territorio cerca il rilancio

di Tito Giuseppe Tola
Primavera, il territorio cerca il rilancio

Inaugurazione delle fiere con il concorso enologico che ha premiato i vini migliori. Oggi fiera degli ovini, mostre e spettacoli

10 maggio 2014
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MACOMER. Primavera nel Marghine è stata inaugurata ieri e ha aperto i battenti con il concorso enologico che premierà i migliori vini della zona. Oggi si entra nel vivo con l’apertura degli stand. In mattinata aprirà anche la fiera degli ovini selezionati di razza sarda iscritti ai libri genealogici con le mostre dei caprini e dei bovini. Il doppio evento animerà per due giorni Macomer con incontri, mostre, spettacoli e dibattiti che richiameranno visitatori da tutta l’isola e persone interessate a partecipare ai convegni per saperne di più dei vari temi che verranno affrontati nei dibattiti. Il più interessante è previsto per domani, alle ore 10 nella sala convegni della mostra zootecnica. Si parlerà di lana sarda. Il tema è «Lana di pecora: alla ricerca del valore perduto. Iniziative di ricerca e sviluppo per la valorizzazione della lana sarda». Ne parleranno Pierpaolo Duce, Enrico Vagnoni ed Elena Campus del Cnr Ibimet. Il convegno darà risposta a un’interrogativo: la lana sarda è una risorsa in grado di produrre ricchezza o un rifiuto speciale da smaltire e che pertanto produce costi? Alla domanda cercheranno rispondere gli esperti del Cnr.

La parte vecchia della città nelle cosiddette “Sette Carrelas”, intanto, accoglierà primavera nel Marghine. Gli eventi di oggi in città interesseranno soprattutto il centro storico, dove saranno allestiti gli stand dei numerosi di partecipati alla rassegna, che a Macomer ripropone la prima grande manifestazione di questo tipo, “Sas Sette Carrelas”, nata qualche anno prima della rassegna dell’Aspen. Si inizia alle ore 8,30 con un’escursione un mountain bike al monte Sant’Antonio. In mattinata proseguirà il concorso enologico promosso da Laore. Dalle 9 alle 13 si svolgeranno le visite guidate all’azienda sperimentale di Agris dove si alleva un piccolo gregge di pecore nere di Arbus, una specie in estinzione che Agris tutela per mantenere la biodiversità. Nelle stesse ore sarà possibile visitare il vivaio forestale del monte Sant’Antonio e dalle 10 alle 12,30 l’Associazione Cavalieri proporrà il battesimo della sella per più giovani. La cooperativa Esedra alle 10 proporrà un’escursione nei siti archeologici di Macomer, mentre nel centro storico Laore offrirà una degustazione di prodotti tipici locali. Di grande interesse la mostra fotografica sulle orchidee spontanee allestita in casa Attene dalla pro Loco. Tra le mostre da visitare quella allestita dall’Associazione carabinieri in pensione nel corso Umberto. Alla rassegna Primavera nel Marghine hanno aderito ben 45 partecipanti. Alcuni sono dei paesi della zona.

Alla fiera degli ovini partecipano invece sette aziende che praticano la selezione dei capi allevati. Sono le aziende di allevamento di Pasqualino Brandinu di Sarule, Andrea Canu di Suni, Salvatore Delrio di Ottana, Giovanni Monni di Orani, Francesco Pira di Mamoiada, Giantomaso Sias di Suni e Renato Zara di Bolotana. I capi ovini allevati in queste aziende sono tutti iscritti ai libri genealogici della razza sarda. Agris espone arieti di razza berrichon du cher. Stefano e Antonio Alzu di Talana, Pasqualino Brandinu di Sarule e Salvatore Delrio di Ottana presentano alcuni esemplari di capre di razza sarda, maltese e saanen. Per i bovini di razza sarda, sardo bruna e sardo modicana sono presenti le aziende di Giovanni Boccolo di Sinidscola, Francesco Cubeddu di Seneghe, Giuseppe Farina di Scano Montiferru, Giovanni Antonio Fresi di Bosa, Manuele Manca di Suni, Franco Murru di Irgoli e Giampaolo Mura, Leonardo Onni, Salvatore Piu e della Società Agricola Elighe, tutti di Santu Lussurgiu. L’azienda Piu Federica espone bovini di razza pezzata rossa e Pasqualina Cossu di Silanus i bovini di razza piemontese, unico allevamento presente in Sardegna. Isidoro Sias di Seneghe e Agris Sardegna espongono invece alcuni esemplari di pecora nera di Arbus, che non sono quelle che un anno fa vennero annerite da una specie di fuliggine che si depositò nei pascoli tra Ottana e Noragugume. Si tratta di una biodiversità che prende il nome da Arbus, dove era diffusa. La pecora nera di Arbus ha le corna e orecchie piccolissime. Di latte ne produce poco, ma ha una resa casearia alta. «Lo scopo della rassegna – dice il direttore dell’Apa di Nuoro, Mario Bitti, – è di avviare un confronto tra allevamenti e di verificare i progressi in campo genetico. Si punta inoltre a diffondere arieti e pecore resistenti alla scrapie e in futuro ad alcune malattie parassitarie. Altro obiettivo è la vendita dei soggetti che contribuisce ai bilanci delle aziende ripagando il lavoro svolto».

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