La Nuova Sardegna

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Nuovo cedimento, nuova chiusura

di Giovanni Melis
Nuovo cedimento, nuova chiusura

Da lunedì prossimo i due centri saranno ancora più isolati

12 aprile 2014
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GADONI. Da domani Gadoni è Seulo saranno ancora più isolate. Con ordinanza della provincia di Nuoro, settore lavori pubblici e protezione civile, il dirigente responsabile ha ordinato l'immediata chiusura della strada provinciale n. 8 Cossatzu Gadoni Seulo, da lunedì 14 sino all’emissione di una nuova ordinanza. Secondo il dirigente di settore la chiusura è necessaria a causa di ulteriori cedimenti, il più evidente dei quali in corso di evoluzione al km 11,050, nei pressi del ponte Flumendosa, che sta interessando tutta la carreggiata stradale. Logica quindi la decisione di chiudere del tutto la strada, in attesa delle risultanze degli studi geologici dell'intero versante. Questo per garantire la sicurezza e l’incolumità pubblica. Per Gadoni si tratta di una mazzata pesante e ancora peggio per Seulo che si trova completamente isolata. La scelta, secondo la provincia di Nuoro era obbligata; troppo rischioso consentire il traffico veicolare, alla luce anche delle rime di frattura stradale che, con il tempo, aumentano di dimensione. Ma a preoccupare gli abitanti sono i tempi di durata del divieto di circolazione che si presentano lunghissimi. Tra esigenze cautelari, progettazione degli interventi e loro messa in opera, potrebbero passare dai sei agli otto mesi. Nel frattempo per le popolazioni i percorsi si allungano e i tempi di raggiungimento dei centri principali si dilatano a dismisura. Il sindaco Antonello Secci, ieri impegnato in altre questioni legate al pascolo brado suinicolo, sta studiando la situazione assieme ai tecnici del comune di Gadoni.

Preoccupazioni sono presenti anche per la Desulo- Fonni, interessata da due vistose fissurazioni dell’asfalto. La provinciale numero 7 è strada a rischio da tanto tempo. Il sindaco Gigi Littarru nei giorni scorsi aveva avvertito del rischio di ulteriori cedimenti dovuti al maltempo. Ciò che crea maggiore angoscia nei piccoli centri di Barbagia è però il timore di ritrovarsi nell’emergenza senza avere fondi disponibili e soprattutto spendibili immediatamente. Anche perchè la penuria di risorse economiche potrebbe costringere gli enti a procrastinare nel tempo gli interventi. Con danni devastanti per le comunità.

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