La Nuova Sardegna

Nuoro

Omicidio a Lanusei, si scava nel passato del commerciante

di Kety Sanna
Omicidio a Lanusei, si scava nel passato del commerciante

LANUSEI. Si cerca tra le carte e i fascicoli giudiziari di Roberto Aresu, il commerciante di Lanusei ucciso dall'auto bomba esplosa martedì mattina. Potrebbe nascondersi tra quei faldoni la chiave di...

29 marzo 2014
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LANUSEI. Si cerca tra le carte e i fascicoli giudiziari di Roberto Aresu, il commerciante di Lanusei ucciso dall'auto bomba esplosa martedì mattina. Potrebbe nascondersi tra quei faldoni la chiave di volta per l’interpretazione di un omicidio che sembra di non facile risoluzione. Gli agenti della questura di Nuoro e del commissariato ogliastrino, coordinati dal sostituto procuratore Nicola Giua Marassi, stanno indagando a tutto campo per poter risalire all’autore o al mandate dell’efferato delitto che avrebbe potuto provocare una vera e propria strage.

L’ex rivenditore di auto, con una lunga lista di precedenti penali per truffa e appropriazione indebita, si trovava agli arresti domiciliari ma godeva di un permesso di tre ore dalle 10,20 alle 13,30. Chi lo voleva morto aveva studiato i suoi movimenti. Ne conosceva le abitudini.

Roberto Aresu parcheggiava la sua Renault Clio sempre nello stesso punto. In un terreno sterrato a qualche metro da casa. Un'area poco illuminata che ha agevolato il “lavoro” del killer che nottetempo ha piazzato la bomba, confezionata con circa 800 grammi di esplosivo, all'interno del vano motore della piccola utilitaria, collegandola alla perfezione al sistema di accensione. Un lavoro che solo professionisti del settore sono in grado di portare a termine. È bastato un piccolo gesto: appena Aresu ha girato la chiave è saltato in aria.

È stato trovato ancora agonizzante, tra i resti accartocciati delle lamiere, ma poco dopo è spirato. Un attentato analogo era stato messo a segno un anno fa a Ilbono. Ai danni di un operaio di 45 anni, Sandro Mereu, vivo solo per miracolo.

Quella volta i sicari avevano collegato l'ordigno al sistema di illuminazione. Solo per un caso l'esplosione non diede gli effetti sperati.

Così ora si cercano eventuali collegamenti tra i due episodi, con modus operandi identico. Resta da stabilire se la tipologia di esplosivo e di innesco usati dai bombaroli sia la stessa. Intanto gli inquirenti hanno passato al setaccio le videocamere della zona di via Umberto con la speranza che abbiano ripreso movimenti sospetti, riconducibili all’autore del delitto. Oltre ai familiari del commerciante ucciso, sono stati sentiti conoscenti e amici di Roberto Aresu che potrebbero aver fornito informazioni utili alla conduzione dell'indagine.

Un agguato fuori dagli schemi. Una modalità forse sproporzionata rispetto alla caratura della vittima che, a detta di tanti, non era un criminale.

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