La Nuova Sardegna

Nuoro

Ecoturismo e arte, la rinascita di Ulassai

di Paolo Merlini
Ecoturismo e arte, la rinascita di Ulassai

Nel paese di Maria Lai la scommessa di Tonino e Elena, titolari dell’albergo premiato da Legambiente per “sostenibilità”

19 marzo 2014
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INVIATO A ULASSAI. «Dobbiamo legarci ancora di più alla montagna», dice Tonino Lai nella hall del suo albergo Su Marmuri, mentre scruta al computer il numero delle visite al suo sito internet e un po’ sobbalza per la sorpresa. Un mese fa, alla Borsa internazionale del turismo, l’hotel è stato inserito da Legambiente, unico in Sardegna, nel ristretto circuito degli Oscar dell’ecoturismo. «Dopo l’assegnazione del premio per la categoria Clima Amico, a pari merito con altre strutture nella penisola, le visite al sito dell’albergo sono aumentate a dismisura, nei primi giorni ho avuto anche 1500 contatti. Spero sia di buon auspicio per la stagione turistica che sta per cominciare».

L’immagine di “legarsi alla montagna” è una aperta citazione dell’omonima performance di Maria Lai, scomparsa il 16 aprile dello scorso anno, realizzata nel 1981: un’opera d’arte collettiva, nel senso che l’artista coinvolse tutto il paese e i suoi abitanti, stendendo tra le case e la montagna che le sovrasta un nastro azzurro chilometrico come simbolo di pace. Tra i giovani che diedero una mano a realizzare quel progetto, che richiese mesi di preparazione, c’erano anche Tonino Lai, che oggi ha 58 anni, e la moglie Elena Loi. Anzi, i due si conobbero e si fidanzarono proprio in quella occasione, perché Tonino era appena tornato da Milano dove aveva tentato gli studi in medicina e svolto alcuni lavori.

L’idea di aprire un albergo in un paese allora completamente ignorato dal circuito turistico nasce proprio all’indomani di quell’esperienza artistica. E il caso ha voluto che Su Marmuri, dal nome delle grotte vicino a Ulassai, sia sorto proprio nella casa natale di Maria Lai, la stessa che l’artista lasciò per proseguire i suoi studi prima alla volta di Cagliari e poi di Roma. Gli inizi sono stati difficili, perché l’edificio era da ristrutturare completamente, ma soprattutto perché Ulassai non era una meta abituale per il turista medio che d’estate sceglie la Sardegna. Ma il sogno di Tonino e Elena si è pian piano realizzato. Oggi conducono l’albergo con il prezioso aiuto dei figli, quando gli studi lo consentono: Massimiliano, vent’anni, studente di lingue straniere a Cagliari, e Giulia, di diciassette, che frequenta il liceo scientifico a Jerzu.

Il successo, a parte il riconoscimento per il rispetto dell’ambiente appena ottenuto, è arrivato negli anni, con impegno e costanza. Tonino nel frattempo è diventato guida escursionistica regionale, ha contribuito a creare sentieri per amanti del trekking tra i Tacchi, gli altopiani di questa parte d’Ogliastra, ideando anche un paio di itinerari notturni di grande fascino. Si diceva di “legarsi alla montagna”, e come la metafora di pace ideata da Maria Lai abbia avuto una naturale prosecuzione nel presente turistico di Ulassai. Chiedetelo ai numerosi free-climber, i maniaci dell’arrampicata libera, che ogni anno stazionano a Su Marmuri per risalire le vie della Torre dei Venti, tracciate nella montagna che circonda il paese e sembra proteggerlo come una madre. I nomi di quelle dieci vie, aperte da Maurizio Oviglia (autore della guida di arrampicata in Sardegna “Pietra di luna”), li scelse proprio Maria Lai. Sono nomi evocativi: Tenendo per mano il sole, Filando stupore nel cielo, La vela del cielo, solo per citarne alcuni, sino a Legarsi alla montagna. Ogni anno, dalla primavera sino all’inizio dell’inverno, i free climber arrivano a Ulassai tra tutto il mondo. Sono stranieri per l’80 per cento, come la clientela di questo albergo che la celebrata guida Lonely Planet indica come uno dei luoghi da non perdere se si soggiorna in Ogliastra.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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