La Nuova Sardegna

Nuoro

IL SOLE, LA LUNA, LE STELLE Il fico del guaritore. “Su tziu de sa seatica” operava a Ortueri e leniva i malanni

IL SOLE, LA LUNA, LE STELLE Il fico del guaritore. “Su tziu de sa seatica” operava a Ortueri e leniva i malanni

L’almanacco di Tonino Bussu

27 gennaio 2014
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Per l’infiammazione del nervo sciatico i rimedi indicati dalla medicina non erano soddisfacenti; allora si ricorreva ai guaritori e, per i paesi della montagna, il riferimento obbligatorio era su tziu de sa seatica, che operava a Ortueri e leniva i malanni, durante la Luna crescente, usando una corteccia di fico e le pregadorias segrete. Molti testimoniavano di aver avuto gran sollievo dall’azione del guaritore che era più efficace delle medicine. Anzi, il paziente, perché l’intervento fosse risolutorio, qualora avesse assunto farmaci, li doveva smaltire prima di recarsi da su tziu de sa seatica. Partivano, doloranti, in macchina, a piccoli gruppi, affrontando anche disagi climatici, neve e pioggia, e strade spesso ancora bianche e tortuose, arrivavano a Ortueri e si recavano a frotte, quasi in processione, da quest’uomo semplice che accoglieva i suoi “pazienti” in una casa molto modesta, accontentandosi di un libera offerta per le sue prestazioni. Il guaritore faceva spogliare il paziente e nella parte dolorante passava la corteccia di fico, sembrava misurarne lunghezza e larghezza dell’infiammazione, pronunciava sottovoce parole misteriorse e incomprensibili e, dopo un po’ lo licenziava consigliandogli, per la guarigione completa, di ripetere la terapia per altre otto volte, nove in tutto, sempre con la Luna crescente, dunque una volta al mese. «Deus bos paghet sa caridade», dicevano i pazienti accomiatandosi dal sant’uomo. Narrano di un giovane pastore, poco più che trentenne che, finita la cura si sentì già risollevato, ma si rese conto che per quel giorno non poteva rientrare al suo paese perché il pullman era già partito. Allora il guaritore lo ospitò rincuorandolo, lo fece dormire su una stuoia nella sua modesta casa e gli disse: «Domattina, all’alba, canterà il gallo; al secondo canto alzati perché il pullman è pronto per partire». E così fu, il giovane aspettò il secondo canto del gallo che, puntuale come un orologio, gli fece trovare la corriera pronta e ripartì soddisfatto.

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