La Nuova Sardegna

Nuoro

Rapina al “Brico io”, gli arrestati negano tutto

di Tiziana Simula
Rapina al “Brico io”, gli arrestati negano tutto

Interrogatorio di garanzia per il presunto basista e gli autori del colpo: Zaccheroni non risponde, Morittu e Carta respingono le accuse

25 gennaio 2014
2 MINUTI DI LETTURA





NUORO. Ha scelto il silenzio, Marco Zaccheroni. Assistito dal suo difensore, l’avvocato Basilio Brodu, il presunto basista della rapina al “Brico io”, finito in cella mercoledì sera, si è avvalso della facoltà di non rispondere nell’interrogatorio di garanzia, davanti al giudice per le indagini preliminari Mauro Pusceddu. Hanno invece negato ogni addebito e fornito spiegazioni a ogni accusa Gonario Morittu, 21 anni di Orani e Francesco Carta, 34 anni di Orotelli, difesi dall’avvocato Lorenzo Soro, ritenuti da polizia e carabinieri gli autori materiali del colpo messo a segno il 15 giugno scorso all’attività commerciale di bricolage di via Resistenza, fruttata ai banditi 15mila euro. Secondo gli inquirenti, i due avrebbero pianificato la rapina con l’aiuto di Marco Zaccheroni, 31 anni di Nuoro, dipendente del punto vendita rapinato. Nei confronti dei tre sono state emesse altrettante ordinanze di custodia cautelare in carcere eseguite dagli agenti della squadra mobile della questura di Nuoro e dai militari della compagnia di Ottana: il giovane commesso è stato arrestato mercoledì sera all’uscita dalle lezioni della scuola serale che frequenta, in città, mentre a Morittu e a Carta sono state notificate in carcere, dove i due sono rinchiusi dal 14 agosto per rapina aggravata ai danni della gioielleria “Fadda”, in viale Repubblica, a pochi passi dal “Brico io”, colpo messo a segno il 19 luglio scorso. A incastrare il dipendente infedele, sarebbero stati diversi elementi e contraddizioni nel suo racconto, reso subito dopo la rapina, che avevano insospettito gli investigatori. A cominciare dalla sua auto, utilizzata dai malviventi per fuggire, ritrovata perfettamente intatta nelle campagne di Nuoro. Sulla ricostruzione della polizia e sulle contraddizioni testimoniali di Zaccheroni si è inserita l’attività dei carabinieri di Ottana, che tenevano sotto controllo da tempo Morittu e Carta, attività basata anche su intercettazioni che avrebbe documentato un sopralluogo dei due per la rapina alla gioielleria Fadda e l’incontro con Zaccheroni per pianificare il colpo al Brico. «Dalle indagini è emerso che Carta e Morittu erano i soggetti forti di una struttura organizzata dedita alle rapine», hanno spiegato gli investigatori, illustrando l’operazione. Quando erano in carcere per la rapina alla gioielleria, ad aggravare ulteriormente la loro posizione era arrivata a ottobre un’ordinanza di custodia cautelare perché sospettati di essere tra gli autori del furto di agnelloni messo a segno nelle campagne di Illorai la notte tra il 27 e 28 giugno scorso.

In Primo Piano
La lotta al tabacco

Un sardo su tre fuma e i divieti sono ancora blandi

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative