La Nuova Sardegna

Nuoro

siniscola

Vertenza acqua, un’azione legale contro Abbanoa

SINISCOLA. «Perché pagare l’acqua come potabile quando in rete arriva spesso liquido di pessima qualità?». Se lo chiede il comitato per la salute dei cittadini che torna di nuovo alla ribalta e...

12 dicembre 2013
2 MINUTI DI LETTURA





SINISCOLA. «Perché pagare l’acqua come potabile quando in rete arriva spesso liquido di pessima qualità?». Se lo chiede il comitato per la salute dei cittadini che torna di nuovo alla ribalta e prepara una class-action contro la gestione del servizio idrico a Siniscola.

«Abbanoa opera in paese dal 2006 – dice il portavoce Mario Chighini – disattendendo i suoi stessi regolamenti e quanto indicato nella carta dei servizi. Non rispetta tempi di fatturazione e agli utenti, continuano ad arrivare fatture con acconti, saldi, riepiloghi ingenerando confusione e tariffe diverse a discapito dell’utente con levitazione dei costi».

Ma quello che preme particolarmente al comitato, è segnalare la cattiva qualità dell’acqua immessa in rete.

«Dal 2006 ad oggi ci sono state circa 70 ordinanze del sindaco per la non potabilità – spiega Chighini – Liquido che viene prelevato dal fondo dall’invaso di Torpè con un periodo complessivo in cui l’acqua è stata inutilizzabile per scopi idropotabili lungo ben tre anni. Manca poi l’informazione capillare e siamo convinti, che almeno l’80 per cento della popolazione non sia informata della scarsa qualità dell’acqua con gravi rischi per la propria salute. Non tutti infatti leggono i giornali o sono attenti alle ordinanze comunali».

Il comitato attraverso uno studio legale, si è attivato per rielaborare e completare un documento presentato in consiglio da gruppo Zente Noa e che è stato poi approvato all’unanimità.

La richiesta sarà presentata oltre che alla Procura di Nuoro e alla commissione nazionale di vigilanza sulle risorse idriche, all’autorità d’ambito e ad Abbanoa chiedendo la riduzione delle fatture emesse in periodi in cui è stata erogata ai cittadini acqua non potabile e per il fatto che le letture, sono spesso irregolari perché non fatturate sulla base delle letture bi-trimestrali. Si chiede inoltre la riduzione del 50 per cento delle bollette con effetti retroattivi e il rimborso delle somme versate in eccedenza dal 2007». (s.s.)

In Primo Piano
Sanità

Ospedali, Nuoro è al collasso e da Cagliari arriva lo stop ai pazienti

di Kety Sanna
Le nostre iniziative