La Nuova Sardegna

Nuoro

Caccia al commando che ha assaltato le Poste di Mamoiada

di Mattia Sanna
Caccia al commando che ha assaltato le Poste di Mamoiada

I tre banditi hanno attraversato il centro indisturbati Ora gli inquirenti indagano mantenendo il massimo riserbo

04 dicembre 2013
2 MINUTI DI LETTURA





MAMOIADA. Proseguono le ricerche del commando che lunedì mattina ha assaltato l’ufficio postale di Mamoiada. Tre uomini, ai quali probabilmente se ne deve aggiungere un quarto, armati di fucile e vestiti da guardie giurate, sono riusciti ad impossessarsi dei pochi soldi contenuti in una cassetta di sicurezza. Le stime parlano di tre/quattromila euro al massimo. Per introdursi nello stabile di piazza Europa i malviventi hanno adottato la celebre tecnica dell’ariete. Con le braccia di un muletto sono riusciti a sfondare una vetrata blindata, infrangendo il vetro e riducendolo in mille pezzi. Uno solo dei malfattori si è calato all’interno dell’edificio ed è riuscito a trafugare una cassetta di sicurezza.

Il sistema, utilizzato per la rapina, trova numerosi precedenti nella zona. Escavatori, benne, carrelli elevatori, fuoristrada, il metodo è ormai ben collaudato. A destare, tuttavia, qualche interrogativo è la scelta dell’orario e del bersaglio da colpire. Attorno alle 9,30 la centralissima via del paese barbaricino è già particolarmente trafficata, le attività commerciali sono aperte e la circolazione delle autovetture è sempre piuttosto intensa. Ci si chiede, poi, come sia possibile che il transito di un mezzo pesante così particolare, lungo il corso, condotto, per di più, da un gruppo a volto coperto, non abbia destato allarmi e sospetti. Quello stesso gruppo, inoltre, ha avuto anche tutto il tempo di bloccare il traffico e porre in essere tutte le manovre atte a sfondare la finestra. Solo a questo punto la lungimiranza di qualche passante è stata decisiva per mettere fine al piano criminoso, allertate le forze dell’ordine e richiesto il loro immediato intervento sul posto. I banditi non hanno potuto far altro che darsi alla fuga a piedi. Ad aspettarli, nelle vicinanze, un’auto rubata, che li ha condotti pochi chilometri più in là.

Tra la periferia dell’abitato e il territorio di Orgosolo è stata rinvenuta l’Alfa Romeo 156, impiegata per scappare. Una volta utilizzata per percorrere il breve tratto, l’automobile è stata data alle fiamme, così da cancellare la presenza di qualsiasi traccia rinvenibile. La zona è conosciuta dagli inquirenti per i traffici di veicoli di provenienza illegale.

Questi ultimi vengono poi qui abbandonati, dopo essere stati impiegati in azioni illecite o essere stati smontati per il commercio di pezzi di ricambio. La pioggia incessante, d’altra parte, non ha certo aiutato i carabinieri e gli agenti di polizia nelle indagini, cancellando eventuali segni presenti, ad esempio, nel muletto, lasciato in sosta, ad intralcio in mezzo alla strada. Nulla, fino ad ora, trapela da parte degli investigatori, che mantengono il più stretto riserbo su eventuali sviluppi.

In Primo Piano
La lotta al tabacco

Un sardo su tre fuma e i divieti sono ancora blandi

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative