La Nuova Sardegna

Nuoro

Studenti disabili, solo 9 ore di sostegno

di Valeria Gianoglio
Studenti disabili, solo 9 ore di sostegno

Cresce la rabbia dei genitori dei ragazzi: «È stata tagliata l’assistenza in aula, così saremo costretti a tenerli a casa»

02 settembre 2012
3 MINUTI DI LETTURA





NUORO. Il giorno del Redentore, mentre una parte consistente della città festeggiava tra costumi e antichi rituali, loro facevano i conti con l’estrema durezza del presente e con un mondo dell’istruzione che ancora non vuole riconoscere i loro diritti. E lo denunciano con forza: i loro adorati figlioli affetti da disabilità, in aula, per l’anno scolastico che sta per cominciare avranno un insegnante di sostegno per sole 9 ore alla settimana. Le restanti 23 ore? Nessun tipo di aiuto e assistenza. Morale della favola: i genitori saranno costretti a riportarli a casa e questi ultimi perderanno ore preziose di formazione e di socializzazione. E a Nuoro città ma anche nei paesi del circondario la protesta e il malumore dilagano.

Qualche giorno fa, per l’appunto, mentre all’esterno il capoluogo barbaricino celebrava gli ultimi scampoli della sagra agostana, le famiglie degli studenti affetti da disabilità si riuniscono nell’auditorium dell’istituto Ciusa, di viale Costituzione. Una scuola scelta non a caso visto che è la referente per quanto riguarda gli alunni disabili della provincia e i servizi a loro offerti. Già dall’anno scorso, i genitori hanno formato un comitato spontaneo dal nome eloquente: “Comitato per l’integrazione scolastica degli studenti diversamente abili”. Ma il problema è che questa integrazione, al momento, sembra decisamente un lungo percorso a ostacoli.

Così, a nome di tutti, la rappresentante del comitato, Giovanna Peddio, ha preso carta e penna e scritto una lettera al direttore dell’ufficio scolastico regionale, al presidente della Regione, all’assessore regionale all’Istruzione. «Con rabbia e vivo rammarico — scrive — abbiamo ancora una volta dovuto constatare che i diritti dei nostri figli sono stati per l’ennesima volta calpestati. La dirigente scolastica Lisetta Bidoni ci ha infatti comunicato che da parte dell’ufficio scolastico provinciale di Nuoro è giunta comunicazione che a ogni alunno sono state assegnate solo 9 ore settimanali di sostegno, indipendentemente dalla gravità del disturbo e dalle necessità individuali».

Ma i problemi, a quanto pare, non si fermano qui. C’è un’altra carenza, infatti, che i genitori denunciano anche quest’anno: è quella del cosiddetto “assistente all’autonomia”. Un professionista preparato per aiutare i ragazzi che non sono autonomi nei loro movimenti a svolgere anche le operazioni apparentemente più semplici. Ebbene, per quanto riguarda questa figura professionale, scrivono, Giovanna Peddio e gli altri genitori, «abbiamo appreso che la Regione Sardegna non ha ancora fornito alcun riscontro alle richieste fatte già dal mese di maggio dall’amministrazione provinciale relativamente alle risorse economiche necessarie». E così, continuano i genitori, ancora una volta dobbiamo affrontare la via crucis di un inizio di anno scolastico all’insegna della precarietà e delle ingiustizie, ancora una volta ai nostri figli viene negato il diritto all’istruzione. I tagli che colpiscono, così vergognosamente le persone più deboli dovrebbero far arrossire chi gestisce il denaro pubblico, se i nostri politici fossero ancora capaci di arrossire».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
L’isola a secco

Dramma siccità, a Budoni «caccia alle streghe» verso chi usa l'acqua

di Paolo Ardovino
Le nostre iniziative