La Nuova Sardegna

Nuoro

Irgoli, dimissionari per le minacce tre vigili su quattro

di Angelo Fontanesi
Irgoli, dimissionari per le minacce tre vigili su quattro

Trasferiti ad altri uffici comunali dopo le intimidazioni. L’ultimo attentato contro Luciano Monne: frutteto distrutto

31 luglio 2012
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IRGOLI. La solidarietà non gli è mancata, però lui avrebbe preferito «che la cosa non avesse tanto risalto». Luciano Monne, 56 anni, ex vigile urbano ora impiegato amministrativo del Comune di Irgoli, bersaglio alcuni giorni fa di un nuovo atto vandalico nella sua campagna in località Passiale, è dispiaciuto del clamore mediatico suscitato dalla notizia. Ma pare che i vigili urbani del paese siano colpiti da una particolare maledizione se è vero, come è vero, che anche altri colleghi sono stati costretti a rinunciare al mandato in seguito alle minacce ricevute. «Ho denunciato il fatto come ho fatto altre volte, perché rimango una persona che crede nella legge. Ma avevo chiesto il massimo riserbo perché a queste cose più ci si pensa e più si sta male. Fanno male a me e soprattutto alla mia famiglia». In un paese piccolo come Irgoli tenere nascosto l'abbattimento a colpi di roncola di un frutteto non è facile.

E così il nuovo atto intimidatorio contro Luciano Monne è diventato di dominio pubblico e la stessa vittima non ha potuto che confermare il fatto. Un episodio criminoso nei confronti di un uomo che già in passato è stato oggetto di attenzioni da parte dei malviventi. Specie quando era in forze nel corpo di polizia municipale del Comune che era composto da quattro unità effettive. Di queste solo una attualmente è ancora in pianta organica fissa come vigile urbano, mentre gli altri tre, in seguito a ripetute e pesanti intimidazioni, sono stati costretti loro malgrado a chiedere (e ottenere) il trasferimento ad altre funzioni amministrative.

Tra questi anche Luciano Monne, che di quel periodo farebbe volentieri a meno di parlare «Sono storie vecchie – dice – posso solo affermare in coscienza di aver sempre svolto onestamente il mio dovere». Fatto sta che qualche anno fa in rapida successione furono esplose alcune a fucilate “a balla sola” contro l'ufficio del comandante della Polizia municipale all'interno del palazzo comunale, e le case di alcuni vigili furono oggetto di attentati dinamitardi. Tra queste anche quella dell'allora comandante. Anche lui da qualche anno non più operativo come vigile ma impiegato in altri uffici dell'amministrazione pubblica. Questa, forse, è un altra storia.

L'ultimo atto intimidatorio perpetuato conto il frutteto di Luciano Monne potrebbe non essere legato alla sua passata o presente occupazione in municipio ma rientrare invece nel calderone di un fenomeno allarmante sempre più diffuso: quello della nuova microcriminalità che agisce nell’ agro. Non più e non solo razzie di bestiame, ma anche furti di ogni genere nelle case rurali, incendi dolosi e danneggiamenti. Un fenomeno non solo irgolese ma comune e in ascesa in tutto il Nuorese. Episodi assolutamente slegati e distanti da loro, con un unico (triste) comune denominatore: nonostante vadano segnalati con plauso alcuni recenti successi investigativi conseguiti dagli inquirenti su questo filone di indagine, la percentuale di reati impuniti rimane altissima.

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