La Nuova Sardegna

Nuoro

Tertenia, bomba davanti all’ingresso del Comune

Tertenia, bomba davanti all’ingresso del Comune

L’ordigno è stato notato da un funzionario che ha subito avvertito i carabinieri. Secondo gli inquirenti, l'episodio sarebbe legato all'ordinanza di demolizione delle villette abusive sul litorale. Il sindaco non si dimetterà

10 aprile 2012
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TERTENIA. Sale la tensione in Ogliastra dopo l’ordinanza di demolizione delle case abusive nel Comune costiero di Tertenia. Il provvedimento, firmato dalla Procura della Repubblica di Lanusei, ha scatenato non solo la protesta pacifica dei proprietari delle abitazioni - decine quelle già abbattute in questi giorni dalla ruspe - ma ha armato anche la mano degli attentatori.

Un ordigno rudimentale, che non sarebbe comunque potuto esplodere, è stato scoperto stamattina davanti all’ingresso del Municipio. Il Comune ha riaperto oggi dopo la pausa pasquale e sono stati i dipendenti a trovare quella che è sembrata una finta bomba. Secondo gli inquirenti si tratterebbe di un chiaro segnale di intimidazione nei confronti dell’amministrazione comunale che non avrebbe tutelato a dovere i cittadini colpiti dal decreto di demolizione per le case costruite senza autorizzazioni sulla costa marina di Sarrala. Sull’episodio indagano i carabinieri della Compagnia di Jerzu e del Comando provinciale di Nuoro. All’esame degli investigatori i nastri delle telecamere di sorveglianza posizionate all’esterno del Municipio.

«Non mi dimetto, non vedo perchè dovrei farlo. L’atto intimidatorio contro il Municipio non ritengo sia diretto contro di me nè contro la mia Amministrazione ma probabilmente contro le altre istituzioni». Così il sindaco di Tertenia, Luciano Loddo, dopo l’ordigno rudimentale scoperto stamani davanti al palazzo del Comune, un chiaro segnale intimidatorio, secondo gli inquirenti, legato alle demolizioni di una settantina di abitazioni abusive disposte dalla Procura di Lanusei.

«Molte delle case, almeno il 90% - spiega il sindaco -, sono di prima necessità, non ville con piscina ma costruzioni edificate da famiglie che non hanno trovato altre aree sia sulla costa di Sarrala che in paese. In realtà Tertenia ha un Piano regolatore fermo al 1977 e noi vogliamo provare a modificarlo. Per questo chiediamo alla Regione di affrettare i tempi e alla Procura della Repubblica di dilazionare il provvedimento. Non vorremmo che fra un anno - chiarisce Loddo -, se si approva il nuovo Piano comunale, molte di queste case che ora si vogliono demolire si sarebbero potute salvare».

Il Comune ha già approvato un Piano di recupero e nei giorni scorsi il Consiglio municipale, all’unanimità, ha votato un documento, con un appello ai presidenti della Repubblica, del Consiglio dei Ministri, del Senato e della Camera, nonchè alle istituzioni locali, perchè siano riaperti i termini per la presentazione delle istanze di condono edilizio. Alla Regione si chiede di concludere subito l’iter del disegno di legge in materia urbanistica per riqualificare «l’edificato spontaneo» e l’attivazione di un tavolo tecnico per cercare di salvaguardare, ove possibile, gli immobili esistenti.

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