La Nuova Sardegna

Nuoro

Balia sollecita Soru: «Risorse e proposte per salvare l’ateneo»

Balia sollecita Soru: «Risorse e proposte per salvare l’ateneo»

Il presidente della Regione ha detto agli studenti che l'Università nuorese, così com'è, non serve a niente. Ma in Barbagia i politici si mobilitano per difendere l'ateneo ed evitare tagli ai finanziamenti

22 ottobre 2007
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NUORO. La crisi dell’università nuorese, messa in risalto dalle affermazioni estemporanee del presidente della Regione e dalle reazioni che sono seguite, ora finisce sui banchi dell’assemblea regionale con una interpellanza di Balia e Masia rivolta allo stesso Renato Soru. «Fino allo scorso anno la Finanziaria regionale - scrive Peppino Balia dello Sdi con il collega - prevedeva distinti capitoli di bilancio per l’ateneo nuorese e per l’associazione culturale dell’AILUN, mentre quella vigente, approvata il 29 maggio 2007, all’art. 28 lettera i) stanzia un unico fondo indistinto per tutte le sedi universitarie decentrate, rinviando l’effettiva individuazione dei relativi finanziamenti.

Era prassi consolidata che nel mese di ottobre si facesse ricorso agli anticipi di cassa. Ma la modifica introdotta in non prevede più stanziamenti certi e distinti e determina l’impossibilità di fruire degli anticipi di cassa necessari per consentire l’avvio dei corsi di laurea». Peppino Balia poi ricorda che il Presidente della Regione in un recente incontro con una delegazione di docenti e studenti dell’Università nuorese esternòo il suo scarso apprezzamento per l’ateneo barbaricino affermando testualmente “questa università serve a poco”. Parole queste che hanno generato un «comprensibile allarme». Per lui infatti il Nuorese sta vivendo un’emergenza economica e sociale che colpisce indistintamente tutti i settori: il vecchio modello agropastorale ormai in agonia, il polo industriale della Sardegna centrale di cui restano solo macerie, il turismo interno che non decolla, la rete dei servizi, dell’amministrazione dello stato e della regione che si sta sgretolando, banche, poste, enti che chiudono, insomma una città e un territorio che sembrano destinati al declino economico e sociale, con Stato e Regione che con le recenti chiusure, contribuiscono ad aggravare lo stato di crisi.

E ora l’Università rappresenta l’ultimo baluardo che, comunque, offre ancora «un’importantissima opportunità» di sviluppo. Premesso tutto questo Balia infine pone tre domande: 1) se sia a conoscenza della grave situazione di crisi determinatasi nell’Università nuorese a seguito dell’impossibilità di ottenere gli anticipi sulla Finanziaria 2007; 2) quali urgenti iniziative intenda assumere al fine di ripristinare le precedenti modalità di erogazione dei finanziamenti per consentire la regolare apertura dell’Anno Accademico; 3) e se intenda aderire alla richiesta dei rappresentanti delle istituzioni della città e del territorio di avviare un urgente confronto con Stato e Regione sul destino dell’Università nuorese.
(n.b.)

Secondo voi chi ha ragione? L'università nuorese dà una formazione seria e aiuta a trovare un lavoro, o è solo un comodo parcheggio per i giovani delle zone interne? Dite la vostra
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