La Nuova Sardegna

La lettera

Ilaria Salis dal carcere di Budapest: «Anche se sono finita in un pozzo non ho dubbi su quale sia la parte giusta della storia»


	Ilaria Salis in catene durante l'udienza nel tribunale di Budapest
Ilaria Salis in catene durante l'udienza nel tribunale di Budapest

I suoi avvocati giovedì 28 marzo saranno in Ungheria per chiedere per lei gli arresti domiciliari

25 marzo 2024
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Mentre gli avvocati di Ilaria Salis giovedì 28 marzo saranno a Budapest per chiedere che le siano concessi gli arresti domiciliari in Ungheria lei, la maestra antifascista 39enne nel carcere di massima sicurezza di Budapest, scrive una lettera dove dice «anche se sono finita in un pozzo profondissimo, da cui non so se ci sia via d’uscita, non ho dubbi su quale sia la parte giusta della storia». La giovane scrive il suo diario e racconta della prigionia, delle sensazioni, del farsi forza. Cita anche il fumetto che l’artista romano Zerocalcare le ha dedicato, dal titolo «In fondo al pozzo».

Ilaria Salis è accusata di aver aggredito due neonazisti nel febbraio 2023, a margine di un raduno di estremisti tenuto nella capitale ungherese

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