La Nuova Sardegna

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Vince il comitato popolare: «Piazza Belly non si tocca»

CALASETTA. Piazza Belly nel suo aspetto originario è salva. Lo dice un volantino (“Ce l’abbiamo fatta”) del gruppo che ha promosso la petizione popolare per opporsi al progetto di ristrutturazione...

17 maggio 2013
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CALASETTA. Piazza Belly nel suo aspetto originario è salva. Lo dice un volantino (“Ce l’abbiamo fatta”) del gruppo che ha promosso la petizione popolare per opporsi al progetto di ristrutturazione predisposto dal Comune. Gli oppositori erano anche nella maggioranza ed è così arrivato il ringraziamento dei promotori all’assessore all’ambiente Sandro Dessì. A decretare la morte del progetto, del valore di circa 340 mila euro e denominato “Riqualificazione della rete commerciale della città di Calasetta” , è stata la determina del titolare dell’Ufficio Tecnico, che ha preso atto del parere negativo della Soprintendenza ai beni architettonici e dell’assessorato Regionale agli Enti Locali (servizio tutela paesaggistica), a loro volta sollecitati dalla raccolta di firme, poco meno di 700, e da una relazione sul progetto scritta dal segretario regionale di Italia Nostra, Graziano Bullegas, che metteva in guardia da un intervento che avrebbe stravolto la memoria storica, ma anche culturale e relazionale della comunità locale. Tanto è bastato per bloccare l’operazione. Il progetto oltre a prevedere l’intervento sulla piazza, prevedeva anche la sistemazione dell’ultimo tratto di via Roma, in pratica il salotto buono della città. «L’aspetto importante – sottolinea Gabriella Vacca, ex amministratrice – è aver creato un movimento di opinione tale che ha fatto considerare come il progetto fosse uno stravolgimento della nostra cultura e del nostro passato. I soldi possano essere investiti sia per terminare la via Roma che per abbellire un altro spazio urbano del paese, magari lo stesso Lungomare».

Carlo Floris

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