La Nuova Sardegna

Carbosulcis, in miniera come i soldati in trincea

di Giuseppe Centore ed Erminio Ariu
Carbosulcis, in miniera come i soldati in trincea

Gli operai continuano l’occupazione di Nuraxi Figus a 400 metri di profondità: ci sono decine di chili di esplosivo - FOTO

28 agosto 2012
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NURAXI FIGUS. Una notte in miniera, a meno 407 metri, in compagnia dei grilli, dell’olio lasciato dal passaggio delle fresatrici e del caldo. I minatori che da domenica notte hanno deciso di occupare la miniera di Nuraxi Figus hanno deciso di presidiare a oltranza le gallerie. Incertezza sul numero di operai nel sottosuolo; fonti sindacali indicano cifre oscillanti tra la decina e la settantina di unità. In ogni caso oltre alla delegazione di minatori che partecipa all’occupazione ci sono anche i loro colleghi che stanno mettendo in sicurezza, di fatto fermandole, tutte le pratiche della miniera, che nelle prossime ore cesserà comunque qualsiasi attività in superficie e nel sottosuolo. Da parte del sindacato anche l’avvertimento che “sotto” sono presenti grosse quantità di esplosivo, «e speriamo che nessuno dia di matto – ha detto un autorevole componente della Rsu nel corso dell’incontro pomeridiano con i sindaci – perchè lì c’è l’esplosivo, tanto esplosivo». Ieri mattina la tensione in miniera si tagliava a fette. Il sindacato è consapevole che la partita aperta con la non imprevista occupazione della miniera si può concludere solo o con la vittoria dei minatori (il finanziamento del progetto per la cattura della CO2 e la sua immissione in sottosuolo) oppure con la loro sconfitta senza sconti. Per questo motivo le facce sono scure, i sorrisi sono parchi e la baldanza tipica di chi si sente rappresentante dell’avanguardia di quella che un tempo era la classe operaia è ridotta ai minimi termini. Ieri mattina il sindacato ha assunto la gestione dell’intero sito in tutti i suoi aspetti, dalla sicurezza alla gestione degli ospiti, dalla logistica, alla dislocazione dei minatori nei diversi luoghi della miniera. La miniera di fatto è nelle mani della Rsu. Tre camion di carbone sono stati piazzati all’ingresso. L’occupazione ha colto di sorpresa il direttore della società, Mario Porcu, che domenica notte, appena informato del blitz, ha inviato una comunicazione ufficiale a Regione, Prefettura e Questura col quale informava di non essere più in grado di gestire la miniera perché la catena gerarchica si era interrotta.

«Ci hanno detto – ha precisato ieri Porcu durante una pausa della lunga riunione che si è tenuta in assessorato dell’Industria con l’assessore Zedda, gli amministratori locali e i sindacalisti – che avrebbero assunto il controllo della miniera, e a quel punto ho comunicato a chi di dovere che non potevamo esercitare le nostre funzioni». Occupazione, autogestione, come nel 1984, nel 1993 e nel 1995, quando i minatori rimasero asserragliati in sottosuolo per tre mesi. Da ieri mattina con i minatori c’è anche il deputato del Pdl Mauro Pili.

Oggi arrivano i primi segretari nazionali del sindacato. Porteranno solidarietà e ricorderanno il valore e la pratica delle lotte sindacali. In miniera ci si prepara all’appuntamento del 31, quando il governo dovrebbe dire una parola forse definitiva sul futuro della società.

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