La Nuova Sardegna

Cagliari

Il sequestro

Teulada, sigilli al ristorante abusivo a venti metri dal mare

di Luciano Onnis

	Il ristorante in legno sul mare sequestrato a Teulada 
Il ristorante in legno sul mare sequestrato a Teulada 

La struttura doveva essere demolita un anno e mezzo fa. Per i carabinieri forestali è stata realizzata senza autorizzazione edilizia

19 marzo 2024
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Teulada La struttura in legno adibita a ristorante, realizzata a una ventina di metri dalla riva e pertanto in area di grande pregio naturalistico sottoposta a vincolo paesaggistico, era gravata da un anno e mezzo dall’obbligo di demolizione a fine stagione balneare, ma il titolare non ha adempiuto all’obbligo e ha continuato imperterrito a tenere aperto il locale.

Adesso è finito sotto i sigilli da parte dei carabinieri forestali del Nipaaf di Cagliari dipendenti dal Centro anticrimine natura del capoluogo sardo. I militari hanno verificato che la struttura era priva di titolo autorizzativo che ne giustificasse la realizzazione, peraltro in un’area di grande pregio naturalistico prospiciente al mare in zona Teulada- Capo Malfatano.

L’area risulta per legge sottoposta al vincolo paesaggistico. L’irregolarità riscontrata dai carabinieri forestali sarebbe legata alla mancanza del titolo edilizio che, di conseguenza fa venire meno la concessione demaniale in capo al titolare della cooperativa, per l’occupazione dell’area. Tra le prescrizioni contenute nell’atto di concessione, inoltre, vi sarebbe l’obbligo, in capo al titolare, di smantellare la struttura annualmente al termine del periodo balneare e cioè entro il 31 ottobre 2022, poi posticipato dal decreto milleproroghe al 31 dicembre dello stesso anno.

La presenza continuativa del manufatto in un’area di così elevato pregio naturalistico infatti, pregiudicherebbe la stabilità ecologica dell’area tutelata che, privata di adeguati intervalli di “riposo” perderebbe la sua capacità di rinaturalizzazione impedendo al terreno e alle formazioni naturali del luogo di rigenerarsi con grave pregiudizio sull’ecosistema costiero e sul paesaggio. Da qui è scaturito il sequestro della struttura ad opera degli stessi militari e la conseguente denuncia ai danni del titolare, residente nell’hinterland cagliaritano. 

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