La Nuova Sardegna

Cagliari

Mare vietato nel sud della Sardegna per una esercitazione militare

Le aree di mare interessate dall'esercitazione in una grafica pubblicata sul sito di Unidos
Le aree di mare interessate dall'esercitazione in una grafica pubblicata sul sito di Unidos

Interrogazione del deputato Mauro Pili. Le zone interessate sono Villasimius, Pula e Quartu Sant'Elena

06 maggio 2017
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CAGLIARI. Dalla mezzanotte di venerdì 5 maggio fino a quella del 20 maggio prossimo sono vietate alla navigazione, alla pesca, alla balneazione e alle attività subacquee ampie aree di mare davanti alle coste meridionali della Sardegna per un’esercitazione della Marina militare.

I divieti nelle zone del Cagliaritano ribattezzate Alfa (davanti a Pula), Bravo (di fronte a Terra Mala, sul litorale di Quartu) e Charlie (nello specchio di mare davanti a Villasimius) sono previsti in un’ordinanza della Capitaneria di porto di Cagliari pubblicata ieri.

«Sull’area cagliaritano stanno convergendo decine di navi da guerra che non svolgeranno di certo attività turistica o croceristica», protesta il deputato Mauro Pili (Unidos), che ha presentato un’interrogazione urgente alla Camera sull’esercitazione e sulle interdizioni che comporta per le attività civili davanti alle coste del Sud Sardegna. «Per la prima volta la Sardegna viene occupata anche fuori dai poligoni», contesta il parlamentare ed ex presidente della Regione.

«È un vero affronto ai sardi che si vedono ancora una volta depredati della propria terra e del proprio mare per giochi di guerra che, ancora una volta, prendono di mira l’isola. Qualsiasi tipo di esercitazione dev’essere interdetta e fermata immediatamente. È un vero e proprio abuso di potere da parte dello Stato col silenzio complice della Regione». Il parlamentare denuncia, inoltre, che dalle decisioni sull’esercitazione, è stato tagliato fuori il Comipa, il Comitato misto paritetico Stato-Regione.

«L’esercitazione non risulta nell’elenco della programmazione semestrale dei giochi di guerra approvata nel novembre scorso», evidenzia Pili. «Pensare che a maggio inoltrato si possano interdire anche specchi acquei fuori dai divieti dei poligoni è di una gravità assoluta».

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