La Nuova Sardegna

Cagliari

In Sardegna 9.600 nuovi malati di tumori all'anno

Il docente universitario Ezio Laconi
Il docente universitario Ezio Laconi

La ricerca scientifica va avanti e l'ultimo risultato è quello dei recenti sviluppi dell'immunoterapia dei tumori

12 marzo 2017
2 MINUTI DI LETTURA





CAGLIARI. Ma il problema non è soltanto legato ai farmaci, all’uso dei farmaci e al loro costo. Malgrado i limiti, la ricerca procede e genera risultati talvolta promettenti.

L'ultimo è quello che ha portato ai recenti sviluppi dell'immunoterapia dei tumori: «Il sistema immunitario - spiega Ezio Laconi - è l'arma più potente a nostra disposizione per combattere il cancro, perché è in grado di scovare la malattia dovunque essa si trovi e soprattutto perché è l'unica arma in grado di adattare i suoi proiettili a una malattia che cambia continuamente nello spazio, uno stesso tumore è spesso diverso da zona a zona e nel tempo, il tumore che c'è oggi è diverso da quello di ieri e da quello di domani. Nessun farmaco - avverte il ricercatore - è capace di inseguire i tumori nei loro continui cambiamenti ed è anche per questo che i farmaci hanno spesso un'efficacia limitata».

Difficile, per i comuni mortali, comprendere i meccanismi che governano la nascita e lo sviluppo dei tumori: «E' legittimo chiedersi come mai il nostro sistema immunitario, se è così potente, non impedisca la crescita dei tumori già dall'inizio - osserva Laconi - in molti casi la spiegazione è semplice, i tumori sono derivati dalle nostre stesse cellule. Per combatterli, il nostro sistema immunitario dovrebbe quindi innescare una sorta di risposta auto-immune, contro cellule che appartengono all'organismo ed è quello che normalmente non fa. E' invece quello che si cerca di provocare con le nuove immunoterapie antitumorali. Il rischio è però che la reazione auto-immune si spinga oltre il tumore e coinvolga anche tessuti sani. E c'è anche da dire che non sempre funziona contro il tumore. Dobbiamo perciò insegnare al nostro sistema immunitario a trovare bersagli specifici nelle cellule tumorali - spiega ancora Laconi - su cui puntare selettivamente i suoi proiettili. E’ possibile, ma non è affatto facile».

La strada è dunque aperta, ma è ancora lunga: «C'è bisogno di un lavoro paziente e continuo - riconosce il docente universitario - che mal si concilia con l'urgenza di ottenere risultati spendibili in poco tempo, tipica degli investitori privati e dei politici che hanno come prospettiva una legislatura. Ma è l'unica possibilità per ottenere farmaci contro i tumori che siano all'altezza delle aspettative dei pazienti e delle loro famiglie. Fermo restando che la strategia più efficace contro i tumori rimane quella della prevenzione primaria, su cui l'impegno non è mai sufficiente». (m.l)

In Primo Piano
Il rogo

Attentato incendiario nella notte a Sassari in via Monte Grappa contro l’agenzia funebre “Antonio Pinna”

di Luca Fiori
Le nostre iniziative