La Nuova Sardegna

Cagliari

Ferie solidali per assistere figli malati: Comune di Cagliari primo in Italia

Ferie solidali per assistere figli malati: Comune di Cagliari primo in Italia

L'accordo firmato da sindaco e assessore con i sindacati permette di cedere fino a otto giorni dei propri riposi arretrati al collega che deve assistere il minore

09 marzo 2017
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CAGLIARI. Ha fatto da apripista la Francia che non restò insensibile davanti alla storia del piccolo Mathys malato di tumore e del suo papà che esaurì tutto il suo monte ferie per accudirlo e non avrebbe più potuto stargli accanto se i colleghi non gli avessero “donato” i loro riposi arretrati. Il datore di lavorò accettò e si creò così un virtuoso precedente che divenne legge.

L’istituto è stato mutuato dall’Italia nel decreto attuativo del Jobs act e, da qualche giorno, il Comune di Cagliari è la prima amministrazione pubblica italiana a varare l’accordo sindacale delle “ferie solidali”, un’anticipazione del contratto collettivo nazionale di lavoro che permette ai dipendenti di uno stesso datore di lavoro di donarsi le ferie tra loro, in particolari situazioni di difficoltà.

E’ una bella pagina scritta dal Comune con cui, in pratica – è scritto nel sito dell’amministrazione cagliaritana -, si dà la possibilità ad ogni lavoratore di cedere gratuitamente fino a 8 giorni di ferie ad un collega per dare assistenza al figlio minore, per ragioni di cure costanti. “L'accordo firmato con i sindacati - ha sottolineato il sindaco Massimo Zedda durante la presentazione ufficiale in Municipio - va nella direzione di una estensione dei diritti di una categoria di lavoratori che negli ultimi ha subito numerose mortificazioni, anche dal punto normativo. Ma è grazie a loro che i cittadini possono fruire di numerosi servizi anche essenziali”.

A spiegare quali sono le condizioni che fanno scattare la solidarietà tra colleghi, ci ha pensato l'assessore al Personale Danilo Fadda: “Potranno beneficiare delle ferie solidali i dipendenti a tempo indeterminato, in condizione di necessità data dalla malattia del figlio minorenne (deve essere certificata da una struttura sanitaria pubblica)”. Il lavoratore comunica quindi all'amministrazione la necessità di ferie solidali e l'amministrazione, dal canto suo, rende nota l'esigenza a tutti i dipendenti i quali volontariamente e gratuitamente, possono cedere i propri giorni di ferie.

“Per essere donati, i giorni di ferie (massimo 8 all'anno), dovranno tuttavia essere maturati durante l'anno precedente. “Le ferie solidali – ha precisato infine Fadda - non comporteranno alcun onere per le casse comunali e si basano esclusivamente sulla generosità dei dipendenti verso le difficoltà di un collega. Questo strumento perciò non poteva non trovare accoglimento”. Sulla stessa linea anche i consiglieri Fabrizio Marcello, Giorgia Melis e Roberto Tramaloni, presidente della Commissione Personale, che ha parlato dell'opportunità di migliorare le condizioni lavorative per fare aumentare la produttività dei dipendenti, come più volte dimostrato da recenti studi.

Secondo i rappresentanti sindacali l'accordo rappresenta senza dubbio un'esperienza significativa di civiltà e di solidarietà, ma anche una “pietra miliare” nel comparto nel comparto pubblico. L'auspicio, condiviso anche dal sindaco Zedda e dall'assessore Fadda è quello che faccia da “apripista” in altre realtà lavorative.

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