La Nuova Sardegna

CAGLIARI. Frasi a sfondo razziale e minacce: ci sarebbe questo dietro la rissa scoppiata il 31 agosto in via Jenner a Cagliari, al termine della quale due persone sono state trasportate in ospedale, una in gravi condizioni. Agli arresti domiciliari con l'accusa di rissa e lesioni aggravate sono finiti Davide Natalini, 30 anni, e Michele Dapadulo (43), attualmente ricoverato all'ospedale Brotzu con un trauma cranico (non è in pericolo di vita). Affidato al fratello con obbligo di non lasciare l'abitazione, invece, il giovane senegalese di 17 anni coinvolto nella rissa.

Gli agenti della squadra mobile, coordinati dal primo dirigente Alfredo Fabbrocini, hanno ricostruito quanto accaduto. Natalini ha raggiunto via Jenner in auto insieme alla moglie e al figlio. Mentre parcheggiava, è stato avvicinato dal senegalese che gli ha chiesto un'offerta per il parcheggio. I due hanno iniziato a discutere. Natalini avrebbe quindi insultato, minacciato e schiaffeggiato il senegalese che, spaventato, è fuggito, chiamando il 113 e segnalando l'accaduto.

Nel frattempo Natalini si è allontanato, ha contattato telefonicamente Dalpadulo insieme al quale è tornato in zona. Natalini, secondo la ricostruzione della polizia, aveva anche preso una spranga. I due italiani avrebbero inseguito - uno a piedi e l'altro in auto - il giovane senegalese, riuscendo a bloccarlo. Tra il giovane immigrato e Nataliani è scoppiata una colluttazione. Il 17enne è stato ferito con la spranga, poi è riuscito a disarmare Natalini e ha colpito con alla testa Dalpadulo.

Sul posto sono arrivati gli agenti della Volante, gli uomini del Reparto prevenzione crimine e la squadra mobile che ha avviato le indagini. Sono stati sentiti alcuni testimoni, uno dei quali ha in parte confermato il racconto del senegalese in merito agli insulti a sfondo razziale