La Nuova Sardegna

Cagliari

Iglesias, ospedale aperto solo per cinque giorni la settimana: rivolta nell'assemblea pubblica

Tamara Peddis
L'assemblea in consiglio comunale
L'assemblea in consiglio comunale

La riorganizzazione del Cto secondo la procedura "week surgery" al personale e ai cittadini appare come un vistoso declassamento della struttura

17 maggio 2016
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IGLESIAS. Polemiche, insulti e forti lamentele durante la seduta del consiglio comunale di Iglesias convocato ieri (lunedì 16 maggio 2016) con urgenza su richiesta dell'opposizione, per discutere sul riordino dei servizi sanitari cittadini.

All'assemblea ha partecipato anche il commissario straordinario della Asl 7 di Carbonia, Antonio Onnis e in aula era presente un folto pubblico di cittadini, rappresentanti di associazioni, sindacati, i più polemici e agguerriti contro la riorganizzazione della rete ospedaliera che sta mettendo in atto il commissario. Al centro della discussione l'ospedale Cto nel quale, nonostante ci siano ancora in corso lavori di ristrutturazione e dall'esterno appaia come un cantiere, ha accolto poche settimana gli ultimi reparti del Santa Barbara tra cui anche il pronto soccorso.

"Perchè commissario tutta questa fretta nel trasferire i reparti, molti non sono ancora completi delle funzioni necessarie per poter lavorare, come endoscopia dove manca l'ossigno centralizzato, il pronto soccorso non molto agevole per accogliere i pazienti", ha detto Francesco Tolis, medico anestesista del sindacato nazionale A.a.r.o.i - Emac. Ma l'aspetto che ha determinato più polemiche è il fatto che il Cto sarà aperto dal lunedì al venerdì, il cosidetto week surgery, una procedura che prevede ricoveri di non più di cinque giorni per interventi chirurgici di bassa e mdia complessità. Il fine settimana il paziente sarà rimandato a casa.

"Non è più un ospedale che si rispetti, ma un centro ambulatoriale" hanno urlato dal pubblico cittadini e rappresententi di associazioni. "I pazienti - ha detto Tolis - rivolgendosi al commissario, devono essere informati che, se nel fine settimana emerge qualche complicazione, devono andare a Cagliari, è già capitato per un paziente del reparto di otorinolaringoiatria e se lo avesse saputo sarebbe andato direttamente nel capoluogo". E' stato questo il punto più dolente della discussione.

"Così i pazienti si rivolgeranno agli ospedali di Cagliari per ottenere le cure più agevoli - hanno detto con rabbia i sindacati e i cittadini -, aumenteranno i viaggi verso gli ospedali cagliaritani, e alla fine ci sarà il motivo per parlare di chiusura del Cto". Tante le polemiche da parte del pubblico soprattuttto durante l'intervento del commissario Onnnis, che ha rassicurato consiglieri e pubblico sulla riorganizzazione, precisando che si sta lavorando per garantire servizi migliori riepetto al passato.

Davanti alla bagarre il presidente del consiglio, Mauro Usai, dopo aver richiamato alla calma e al rispetto per gli interventi in aula ha sospeso per un attimo il consiglio. Ma il malcontento è fortemente diffuso e il comitato cittadino, Uniti per la salute, ha organizzato una grande manifestazione popolare per sabato 28  maggio 2016 per dire no al declassamento dell'ospedale Cto.

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