La Nuova Sardegna

Cagliari

Fuoco vicino alle case, notte di paura a Guspini

di Luciano Onnis
L'incendio lambisce le case a Guspini
L'incendio lambisce le case a Guspini

I residenti hanno provato ad argine le fiamme con le pompe poi si sono arresi e sono scappati in strada. Provvidenziale l'intervento dell'apparato antincendi. Caccia al piromane

13 settembre 2015
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GUSPINI. Paura, ieri fra le 22 e la mezzanotte, nel nuovo rione periferico di Candelatzu, sul colle a sud del centro urbano di Guspini. Il bosco di pini e lecci alle spalle delle prime villette che stanno sorgendo nella lottizzazione è diventato un inferno di fuoco, con le fiamme che si sono avvicinate pericolosamente a pochi metri dalle villette.

Gli abitanti, colti dalla paura, si sono riversati nella strada sottostante. Prima hanno cercato con le pompe dei loro giardini di creare un argine al fuoco bagnando alberi e terreno, ma si sono dovuti arrendere e andare in strada quando le fiamme, spinte dal vento di levante, hanno cominciato ad avanzare impetuosamente, avvicinadosi a meno di dieci metri.

Fortunatamente la piccola fascia frangi fuoco creata dagli stessi abitanti delle villette ha fatto da argine. Ma provvidenziale è stato l’intervento dei vigili del fuoco di Sanluri, degli uomini del Corpo forestale della stazione di Guspini e i volontari della protezione civile. L’incendio è stato spento e la zona bonificata, con i residenti che sono potuti rientrare nelle loro case.

Esistono forti sospetti che si sia trattato di un incendio doloso, come i precedenti (quattro) che questa estate hanno praticamente incenerito il monte Margherita che sovrasta a sud-ovest l’abitato di Guspini. Un’auto bianca, sembra bianca, sarebbe stata vista allontanarsi dalla zona poco prima che si alzasse il fumo e le prime fiamme, poco le 21.

Oramai è accertato che a Guspini esiste un incendiario seriale che già a giugno aveva annunciato, con una lettera anonima indirizzata al nuovo eletto sindaco Giuseppe De Fanti e fatta trovare sulla porta del magazzino comunale di via Gramsci, che sarebbe stata un’estate di fuoco. E così infatti è avvenuto.

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