La Nuova Sardegna

Cagliari

Carloforte, Saremar: "Nessuno parla delle tariffe"

Simone Repetto

Polemica del Comitato per le isole minori dopo l'incontro tra l'assessore regionale ai Trasporti Massimo Deiana e una rappresentanza dei marittimi

07 luglio 2015
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CARLOFORTE. Non è passato inosservato l'arrivo dell'assessore regionale ai trasporti Massimo Deiana a Carloforte. Nei giorni scorsi, presso la sede del Pd al Cavallera, la segreteria locale ha organizzato un incontro tra l'assessore e una rappresentanza di marittimi, sulla problematica occupazionale a cui dovrà far fronte tutto il personale impiegato nella compagnia regionale di navigazione dal 2016, col licenziamento collettivo senza garanzia di ricollocamento.

“Un confronto serio e franco, nel quale i lavoratori hanno potuto esprimere le preoccupazioni sul processo di liberalizzazione del servizio di cabotaggio gestito attualmente dalla Saremar”, ha riferito il segretario cittadino Stefano Rombi, aggiungendo che l'assessore “ribadendo l’ineluttabilità della liberalizzazione e del bando di gara, ha rimarcato l’attenzione della Regione e di tutto il Pd su tre punti essenziali: la garanzia di un servizio pubblico efficace che sia migliorativo rispetto all’assetto attuale, la salvaguardia di tutti i posti di lavoro e il mantenimento, nel limite del possibile, delle attuali garanzie contrattuali per i marittimi”.

Una prospettiva diversa, invece, per il Comitato per la continuità territoriale marittima delle isole minori. “Si viene a sapere che l'assessore Deiana sbarca a Carloforte per incontrare i marittimi in una sede di partito, a porte chiuse, come se la faccenda fosse di interesse preminente di una sola parte (seppur non marginale) interessata al futuro del servizio”, ha detto il presidente del comitato Pierpaolo Bruscu.

“Da quanto appreso, l'assessore non ha espresso alcuna strategia circa il mantenimento del servizio in mani pubbliche a maggioranza, come è stato deciso dal consiglio regionale a maggio. Tutto questo ci sconcerta e preoccupa – ha commentato – perchè la Regione sta andando nettamente contro la volontà espressa dai cittadini e del consiglio regionale stesso. In particolare, riteniamo che dovendo “ricontrattare” con lo Stato la ripresa del finanziamento annuale bloccato dal 2012 per non aver privatizzato il servizio, con la fine della Saremar (a cui era destinato) cadrebbe anche l'obbligo (per la Regione) di dover necessariamente e frettolosamente privatizzare per ottenere un finanziamento oggi bloccato e da ridiscutere ex novo”.

Secondo il comitato, “questa eventualità, sarebbe l'occasione per la Regione di gestire “in house” il servizio, in una forma a maggioranza pubblica che avrebbe l'obbligo (questo si, per “ordine” di chi rappresenta, ovvero l'utenza servita) di cercare. Invece – ha concluso Bruscu – l'assessore Deiana procede speditamente nella sua azione di privatizzazione, promettendo ai marittimi la salvaguardia di tutti i posti di lavoro (con chissà quale contratto e condizioni lavorative) e dimenticando di fare un qualsiasi accenno alle tariffe, su cui questo Comitato ha raccolto cinquemila firme per chiedere la tariffa unica residenti in Sardegna, richiesta finora neanche presa in considerazione. Tutto questo nel silenzio assoluto del presidente Pigliaru, una mossa tipica di chi lascia andare la nave al suo destino, che pare già scritto da tempo”.

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