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Truffa sulle case popolari, un anno e dieci mesi al costruttore

Il palazzo di giustizia di Cagliari
Il palazzo di giustizia di Cagliari

Innocenzo Zaccheddu, la figlia e la dipendente dell'impresa patteggiano la pena davanti al gup per gli extra chiesti agli acquirenti delle abitazioni

03 dicembre 2014
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CAGLIARI. Un anno e dieci mesi di reclusione è la pena che il costruttore Innocenzo Zaccheddu (67 anni) di Selargius ha patteggiato questa mattina davanti al gup, cui doveva rispondere di truffa, indebita induzione ed evasione fiscale per la vicenda degli extra richiesti agli acquirenti delle case realizzate in regime di edilizia residenziale e popolare a Selargius.

Hanno patteggiato un anno e mezzo di cercare anche la figlia dell’imprenditore Roberta Zaccheddu (38 anni) e la dipendente della società Unit srl Leila Cossu (67 anni). L'indagine era scattata dopo una segnalazione dell'agenzia delle entrate. Gli inquirenti hanno accertato che nella convenzione con il comune di Selargius, l'immobiliare Unit srl pretendeva dagli acquirenti spese extra, al cui pagamento era subordinato il perfezionamento del contratto. In realtà le spese erano già comprese nel prezzo convenzionato.

In base all'accordo con il Comune, la Unit aveva la facoltà di vendere a prezzi molto favorevoli gli immobili di edilizia residenziale e popolare sia agli assegnatari in graduatoria sia ad altri acquirenti con eguali requisiti nel caso di alloggi rimasti fuori dal campo delle assegnazioni, che avvenivano attraverso il bando pubblico.

Il 14 gennaio di tre anni fa la Guardia di finanza ha sequestrato beni per 1,2 milioni di euro a Zaccheddu su provvedimento del gip Giuseppe Pintori richiesto dal pm Giangiacomo Pilia. Gli imputati erano difesi dagli avvocati Guido Manca Bitti e Massimiliano Ravenna.

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