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Cagliari

La Tirrenia trasferisce la sede da Napoli a Cagliari. Ma è scontro

La Tirrenia trasferisce la sede da Napoli a Cagliari. Ma è scontro

L’assessore regionale ai trasporti Massimo Deiana: svolta storica, la compagnia verserà le imposte in Sardegna. Mauro Pili: è un imbroglio

24 settembre 2014
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CAGLIARI. La Tirrenia-Cin ha trasferito la sua sede legale a Cagliari. Lo comunica l’assessore regionale dei Trasporti, Massimo Deiana. «Apprendo dal presidente Ettore Morace che l’assemblea degli azionisti ha approvato il trasferimento della sede legale della Compagnia italiana di navigazione in Sardegna - dice l’assessore - Si tratta di una notizia che definirei senza enfasi, storica, che abbiamo atteso invano per decenni. Oltre al valore indubbiamente simbolico del trasferimento esistono anche conseguenze pratiche di non poca importanza, come quella che la Tirrenia-Cin potenzierà la presenza amministrativa sull’Isola e soprattutto verserà le imposte - solo di Iva circa 30 milioni all’anno - in Sardegna, generando rilevanti entrate per le casse regionali».

La decisione dell’assemblea degli azionisti Tirrenia giunge dopo meno di due mesi dall’annuncio: «Abbiamo mantenuto un impegno importante al quale tenevamo molto, e per questo ringraziamo i vertici della società per la serietà e la celerità con le quali hanno dato seguito agli accordi assunti nella convenzione stipulata con la Regione Sardegna lo scorso fine luglio», osserva l’esponente della Giunta Pigliaru. Prosegue pertanto il nuovo corso dei rapporti fra amministrazione regionale e compagnia, che ha già prodotto questa estate la chiamata all’imbarco di 60 marittimi dai registri della Gente di mare delle capitanerie sarde. «Un altro segnale di attenzione e rispetto per la Sardegna e per i sardi - conclude Deiana - al quale seguirà l’attuazione delle parti commerciali e tariffarie dell’accordo».

Il protocollo d’intesa firmato lo scorso 31 luglio da Deiana e Morace comprende dieci nuove attività promozionali. Tra le novità più rilevanti dell’intesa le tariffe ridotte del 50 per cento rispetto a quelle «residenti» sulla linea Cagliari-Civitavecchia nel periodo invernale in cui sono previsti tre viaggi settimanali e il blocco dei costi per le merci sulle tratte principali per Genova, Livorno, Napoli e sempre per Civitavecchia.

Il biglietto residenti sarà applicato agli emigrati sardi su tutte le rotte per la Sardegna e nel periodo estivo anche su Genova/Porto Torres e su Civitavecchia/Olbia, linee non in convenzione dove pertanto non esiste alcun obbligo di riduzioni. La tariffa promozionale da 123 euro per due passeggeri più auto, cabina e cena andata e ritorno, sarà applicata ai non residenti in partenza dal Continente verso l’Isola in occasione di eventi importanti da definire con l’assessorato del Turismo, in media e bassa stagione.

L’accordo tra Regione e Cin siglato a fine luglio contiene anche una serie di correttivi sulla frequenza delle tratte gestite dalla Tirrenia. Aumenteranno da cinque a sei alla settimana le partenze su Livorno a seguito di richieste da parte della Regione o degli autotrasportatori. La società di navigazione a fronte di circostanze rilevanti, come per esempio manifestazioni sindacali o gare sportive e comunque su indicazione dell’amministrazione regionale, potrà effettuare corse straordinarie sulla tratta per Civitavecchia nel periodo invernale con cadenza trisettimanale.

Mauro Pili. Il leader di Unidos non la pensa come l'assessore regionale. "La Tirrenia cambia residenza? Un’operazione di facciata per continuare a fregare i sardi». Secondo Pili si tratta di un’operazione che prevede «solo tagli di servizi ai danni della Sardegna con la complicità di Regione e Stato».

Pili bolla come «sprovveduti o incompetenti» coloro che pensano che il trasferimento della residenza da Napoli a Cagliari sia un’operazione a vantaggio della Sardegna e parla di «classico paravento per continuare ad ingannare i sardi con una convenzione che consente alla Tirrenia di incassare 73 milioni di euro all’anno a fronte di servizi da terzo mondo che verranno ulteriormente ridotti di 14 milioni di euro».

«Non solo i ritorni sono inesistenti», afferma Pili, «ma la modifica della convenzione è per la Sardegna l’ennesimo colpo letale al servizio di continuità territoriale. Con queste modifiche passa, infatti, il principio secondo il quale più la Tirrenia dichiara perdite e più si tagliano i servizi, mantenendo, però, sempre lo stesso guadagno di 73 milioni di euro». Il deputato annuncia nei prossimi giorni una missione a Bruxelles per sollecitare l’esame compiuto delle procedure di approvazione e si dice sicuro che dimostrerà alla commissione europea come si tratti di «un’operazione truffa».

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