La Nuova Sardegna

Cagliari

Riciclo dei rifiuti, un progetto transfrontaliero a Decimoputzu

Riciclo dei rifiuti, un progetto transfrontaliero a Decimoputzu

Duecento milioni di euro dall’Unione europea per la cooperazione con tre centri in Tunisia e Libano

06 maggio 2014
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DECIMOPUTZU. Una svolta. Un salto di qualità. Un cambio di prospettiva nella gestione dei rifiuti rurali che possa portare sviluppo in quattro centri dell'area euro-mediterranea: Decimoputzu, Medjez El Bab (Tunisia), Haret Saida e Zebdin (Libano). Il paese che costeggia la statale 130 è dunque l'unica realtà inglobata nel progetto comunitario “Landcare-Med”, ideato per il rafforzamento della governance rurale con un potenziamento nella gestione dei residui. Il programma – che è stato presentato oggi a Decimoputzu – è stato inserito nei piani finanziati dall'Unione Europea con un budget di 200 milioni di euro. «Si vuole così promuovere un processo di cooperazione armonioso e sostenibile a livello di bacino – evidenzia il sindaco Ferruccio Collu – affrontando le sfide comuni e valorizzando il potenziale endogeno dell'area. Si tratta di un'iniziativa di cooperazione transfrontaliera finanziata dallo strumento europeo di partenariato che coinvolge 14 Paesi dell'Unione».

C'è infatti una rivoluzione da completare: «Alla base del progetto la constatazione – aggiungono Antonio Mura e Maria Laura Foddis, coordinatori del piano – che le attività legate alla gestione e al riciclaggio dei rifiuti rurali non sono portate avanti in modo ottimale nei piccoli centri del Mediterraneo. L'incremento della produzione di rifiuti produce infatti gravi conseguenze su salute, inquinamento del suolo e contaminazione delle risorse idriche».

Il cambio di rotta è netto: «Si metterà in atto un sistema in cui ogni tipo di residuo avrà un suo riutilizzo razionale ed efficace – conclude il primo cittadino – grazie a un ciclo virtuoso di centri di trattamento dei rifiuti rurali. Ci sarà poi la realizzazione di diversi impianti per la produzione di energia fornita dal recupero degli scarti». (luciano pirroni)

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