La Nuova Sardegna

CAGLIARI. Novantacinque comuni, diciotto traccas, novanta associazioni di devoti in abiti tradizionali, cinque strumentisti, trentotto cavalieri e quattro miliziani. E ancora: 220 devoti nelle traccas, 2500 persone in corteo e 70 miliziani a cavallo. In più le decine di migliaia di persone che, come ogni primo maggio, affolleranno via Roma, il Largo e tutto il centro storico. Sono i numeri della 358esima festa di Sant'Efisio.

Quasi quattro secoli di storia, ma questo - è stato spiegato dall'assessore comunale al Turismo Barbara Argiolas durante la presentazione della manifestazione - è il primo anno in cui Cagliari ha avviato formalmente il dossier per l'iscrizione dello scioglimento del voto nella lista rappresentativa del patrimonio immateriale dell'umanità dell'Unesco.

Anche per l'edizione 2014 sono state tagliate le spese secondo una prassi inaugurata da qualche anno con la eliminazione delle tribune vip e dei rinfreschi.

Non solo la festa con la sfilata, ma anche tanti eventi collaterali dal XIV festival di Sant'Efisio del Teatro lirico sino al Festival della filosofia. "Uno dei momenti più importanti- ha detto il sindaco Massimo Zedda- in cui la città mette in mostra la storia e la cultura della Sardegna. Il riconoscimento dell'Unesco avrebbe valore non solo per la città, ma per l'intera isola. Anche Sant'Efisio rientra nella sfida di Cagliari capitale europea del 2019".

Il Santo uscirà dalla chiesetta a mezzogiorno- hanno assicurato gli organizzatori- per poter arrivare a Sarroch alle 23.

Il prossimo obiettivo? La realizzazione di un vero e proprio museo di Sant'Efisio. Un omaggio toponomastico da Capoterra: con una delibera il Comune ha intitolato l'ex strada 195 e piazza Su Loi al martire guerriero. Il ritorno in città del cocchio è fissato per il 4 maggio.