Negata a un detenuto l’autorizzazione a vedere il padre che sta morendo
Denuncia dell’avvocato e consigliere regionale Anna Maria Busia
17 aprile 2014
1 MINUTI DI LETTURA
CAGLIARI. Un giovane detenuto a Buoncammino non ha potuto fare visita al padre in fin di vita, a causa di gravissime patologie. L'autorizzazione del giudice è arrivata troppo tardi, precisamente il giorno stesso in cui il padre del ragazzo è morto senza che il figlio abbia potuto dare l'ultimo saluto al genitore.
Lo denuncia l'avvocato Anna Maria Busia, consigliere regionale del Centro Democratico. «Accade a causa del diniego di un medico ospedaliero di certificare il pericolo di vita del paziente - spiega Busia - pur sapendo che tale certificazione era indispensabile, assolutamente imprescindibile, affinchè il giudice procedente concedesse l'autorizzazione al figlio detenuto del paziente».