La Nuova Sardegna

Cagliari

Fondi gruppi, maialetti arrosto ai convegni sull’obesità

Fondi gruppi, maialetti arrosto ai convegni sull’obesità

Si allarga linchiesta sull’uso illecito dei fondi destinati ai gruppi del consiglio regionale della Sardegna. Stamane l’udienza davanti al tribunale del riesame

15 novembre 2013
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CAGLIARI. Si allarga ancora l’inchiesta suoi fondi ai gruppi del consiglio regionale della Sardegna aperta dalla procura di Cagliari e che la settimana scorsa ha portato ai clamorosi arresti dei consiglieri Mario Diana (ex capogruppo del Pdl), Carlo Sanjust (Pdl) e dell’imprenditore Riccardo Cogoni. Uno degli indagati, infatti, secondo l’accusa ha affermato che non solo il Pdl ma anche gli altri gruppi utilizzavano Cogoni per fatturare. È questo quanto emerso stamane nel corso dell’udienza davanti al tribunale del riesame al quale le difese dei tre indagati (gli avvocati Mariano e Massimo Delogu, Carlo Amat, Francesco Marongiu, Massimiliano Ravenna e Annamaria Busia) hanno chiesto la liberazione dei loro assistiti.

La corte si è riservata la decisione ma, nel ribattere agli avvocati, il pubblico ministero Marco Cocco ha sottolineato come l’inchiesta sia ancora in corso e si stia espandendo anche perchè il consigliere Onorio Petrini (Pdl) - il cui studio odontotecnico è stato perquisito dagli inquirenti - nelle sue dichiarazioni spontanee ha rivelato come Cogoni - che per l’accusa forniva fatture false per coprire i presunti illeciti degli indagati - collaborava non solo con il Pdl ma anche con gli altri gruppi del consiglio regionale. «Era un andazzo condiviso», avrebbe spiegato Petrini agli inquirenti che gli contestano l’acquisto di una zuccheriera, un vassoio e 23 ciotole d’argento comprate con denaro pubblico.

Dopo aver subito le perquisizioni, Petrini - difeso dall’avvocato Giancarlo Mereu - ha provveduto, unico fra gli indagati, a restituire al gruppo le somme di cui avrebbe illegittimamente beneficiato: nei giorni scorsi l’esponente del Pdl ha versato 25mila euro, cifra di poco superiore a quella che gli viene contestata dalla procura.

Venivano serviti maialetti arrosto durante i convegni su temi di interesse medico sportivo come «L’obesità nella società moderna» o «Sport e salute», organizzati dal consigliere regionale Sisinnio Piras (Pdl) accusato di peculato nell’ambito dell’inchiesta dalla procura di Cagliari fondi ai gruppi del consiglio regionale della Sardegna. Chi voleva partecipare agli incontri, inoltre, doveva, però, portarsi le sedie da casa. Sono alcuni dei dettagli emersi nel corso dell’udienza celebrata stamane davanti al tribunale del riesame a cui hanno fatto ricorso le difese di Mario Diana (ex capogruppo del Pdl), Carlo Sanjust (Pdl) e dell’imprenditore Riccardo Cogoni per chiedere la scarcerazione dei loro assistiti.

Nel ribattere a quanto sostenuto dagli avvocati, il pubblico ministero Marco Cocco ha fatto il punto sulle indagini ancora in corso sottolineando anche che Piras - ultimo consigliere finito nel registro degli indagati, la cui casa è stata perquisita lunedì scorso - avrebbe organizzato una serie di incontri, pagati dal gruppo, su temi di carattere medico e sportivo, tutti tenuti nel centro fitness della moglie. Stando a quanto emerso dagli accertamenti degli inquirenti, durante i convegni veniva anche servito il più noto dei piatti della cucina sarda. Si parla di circa 15 maialetti a incontro che venivano acquistati - sempre a carico del gruppo - proprio nell’azienda agricola dello stesso Piras.

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