Assemblea degli operai Mambrini sulla statale
SERRENTI. Due mesi di cassa integrazione e poi chissà, forse finiranno sulla strada, nel senso che non avranno più un lavoro. E in strada, sulla statale 131 che è diventata il loro calvario, si sono...
SERRENTI. Due mesi di cassa integrazione e poi chissà, forse finiranno sulla strada, nel senso che non avranno più un lavoro. E in strada, sulla statale 131 che è diventata il loro calvario, si sono ritrovati ieri mattina, riuniti dai sindacati di categoria (edili) per parlare degli incontri che i segretari territoriali di Fillea-Cgil (Alberto Mulas), Filca-Cisl (Marco Ambu) e Feneal-Uil (Gianni Olla) hanno avuto martedì a Roma al ministero del Lavoro e poi nella sede della Mambrini Costrzuioni in relazione al licenziamento delle maestranze occupate nei due cantieri della “131”. Sono i 27 lavoratori dell’associazione d’impresa temporanea “Villasanta”, capofila la Mabrini Costruzioni, e dei 32 che fanno direttamente capo all’impresa romana: in tutto 59, che stavano lavorando fino a un anno e mezzo fa nel lotto Villasanta-Serrenti (i primi) e in quello Serrenti-Nuraminis (i secondi) della statale 131, diventati ormai per tutti i cantieri della vergogna: aperti nel 2007 per realizzare circa 18 chilometri complessivi di nuova “Carlo Felice”, dovevano essere completati in tre anni. Invece sono ancora cantieri aperti, o meglio abbandonati. Dal marzo 2012 i lavori sono stato sospesi per un contenzioso economico fra la committente Anas e la Mambrini e recentemente l’ente nazionale delle strade ha rescisso il contratto, con la conseguenza che l’impresa costruttrice ha licenziato i dipendenti impegnati nell’opera. Provvedimento poi sospeso proprio martedì dopo l’incontro romano con i sindacati. Come detto, ieri mattina i 59 lavoratori (fra loro anche impiegati e tecnici) si sono ritrovati con i loro rappresentanti sindacali nel cantiere fantasma di Villagreca per l’ennesimo esame della situazione alla luce di quanto emerso l’altro giorno a Roma. Rinfrancati per il ritiro dei licenziamenti, ma sempre preoccupati per quanto potrà accadere a gennaio con la fine della cassa integrazione. «Il tempo è molto ristretto – ha detto Alberto Palmas – , ma contiamo che in questi due mesi possa accadere qualcosa di positivo. I nostri vertici nazionali tratteranno diret-tamente con l’Anas. Al di là dell’aspetto sindacale, c’è la vergogna di questo cantiere abbandonato che tanti problemi crea agli automobilisti che percorrono quel tratto di strada».(l.on)