La Nuova Sardegna

Cagliari

Tagliata l’Irap, ossigeno per le imprese

di Alfredo Franchini
Tagliata l’Irap, ossigeno per le imprese

Accordo tra maggioranza e opposizione per rilanciare l’economia. Dimezzato il Sardex, oggi il problema Cig in deroga

09 maggio 2013
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CAGLIARI. Finalmente una boccata d’ossigeno per le imprese sarde. Il Consiglio regionale che sta riscrivendo la manovra finanziaria della giunta Cappellacci, è riuscito a trovare l’unanimità sul taglio dell’Irap. Tutti d’accordo, (70 votanti, nessuno contrario), dopo una faticosa trattativa per trovare i 254 milioni di euro. Il taglio del settanta per cento dell’imposta sarà addirittura retroattivo: si applicherà dal primo gennaio di quest’anno. Il vantaggio sarà applicato sulle tre aliquote destinate alle imprese private (banche, attività produttive, pesca e agricoltura) e agli enti locali (Comuni, Asl, Università e Province). Un taglio minimo (1%) ci sarà anche per la pubblica amministrazione statale. I soldi saranno recuperati in parte eliminando la restituzione dell’Imu (25 milioni), dimezzando l’uso del Sardex portato a 10 milioni e poi dalla sanità (70 milioni) e dai residui perenti (80 milioni). L’idea del taglio all’Irap era stata avanzata dal Pd e, in particolare, da Gian Valerio Sanna, e ieri è stata condivisa dalla giunta e dalla maggioranza. Cappellacci era assente in aula ma ha fatto pervenire un comunicato di plauso. Pietro Pittalis è intervenuto a nome del Centrodestra: «Senza retorica oggi abbiamo scritto a più mani una pagina importante», ha detto il capogruppo del Pdl. Tutti soddisfatti e il segretario del Pd, Silvio Lai, ha sottolineato l’importanza del provvedimento sia per le imprese che per gli Enti locali.

Qualche dubbio è sorto solo sull’applicazione del vantaggio esteso alle banche: le attività finanziarie e creditizie pagheranno un’aliquota dell’1,7% (5,8 attuale), le attività produttive l’1,1% (3,9% attuale), mentre quelle del settore della pesca e agricoltura lo 0,5% rispetto all’1,9% applicato finora. Gli enti pubblici regionali passano dall’8,5% al 2,5% e le risorse liberate avranno una destinazione obbligatoria: per i Comuni dovranno servire alle azioni di contrasto alle povertà, per i cantieri comunali e per la valorizzazione e riqualificazione dei centri storici; le Province, in attesa della riforma degli enti locali sollecitata ancora ieri da Michele Cossa, coordinatore dei Riformatori, dovranno utilizzare le risorse per gli interventi sulle scuole. E’ stato Gian Valerio Sanna a ribadire il concetto che se fossero state fatte alcune distinzioni nell’applicazione della riduzione la legge sarebbe stata impugnata.

Messa da parte la vertenza sul Patto di stabilità e raggiunta ieri l’intesa sull’Irap, l’iter della finanziaria è ora più facile: il voto sulla legge è previsto per venerdì mentre il pronunciamento finale sul bilancio potrebbe arrivare martedì prossimo. Claudia Lombardo, presidente del Consiglio regionale, esausta per la maratona

in aula e quasi afona, ritiene che la riduzione dell’Irap sia un’autentica boccata d’ossigeno: «Un non irrilevante effetto della sua applicazione», spiega Lombardo, «si ottiene attraverso un sensibile risparmio dei costi della pubblica amministrazione che per il solo Consiglio regionale ammonta a circa due milioni di euro».

L’assessore Alessandra Zedda è stata l’artefice dell’accordo per la parte della giunta: «L’intero Consiglio regionale», commenta, «ha recepito il grido d'allarme che arriva dal nostro tessuto economico e dagli enti locali e ha voluto dare un segnale forte senza far mancare le risorse necessarie con uno sforzo non indifferente per trovare la copertura finanziaria». Per i Riformatori la riduzione dell’Irap, applicata da quest’anno sino al 2015, deve diventare un fatto strutturale: «Questa misura non può essere una tantum», afferma il capogruppo Attilio Dedoni, «ci auguriamo che il Consiglio attivi una grande battaglia nei confronti dello Stato per la finanza generale».

Molti i dubbi sull’operazione Sardex, ridotta da 20 a 10 milioni ma su cui la giunta Cappellacci non ha inteso fare un passo indietro. Dubbi anche sulla necessità di selezionare i 10 mila disoccupati che riceveranno la card in Sardex: «Occorre un bando, siete in grado di farlo»? è stato chiesto alla giunta.

Oggi in aula si parlerà di ammortizzatori sociali. Luciano Uras, senatore di Sel, dopo che il parlamento ha approvato il Def, fa un appello: «Spero che il Consiglio approvi la cassa integrazione e la mobilità in deroga. Sarebbe un atto di responsabilità verso tante famiglie, oltre 30mila che, diversamente, dal prossimo 30 giugno rischiano di trovarsi prive di ogni sostegno economico».

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