Il grano dà speranze alla Trexenta e al Basso Sarcidano
Mandas, confermato il piano della Barilla che lo acquisterà dagli agricoltori locali pagandolo 24 euro al quintale
MANDAS. Sembrava solo una delle tante notizie in libertà diffuse per infondere un po’ di ottimismo, invece ora c’è la conferma: la Barilla, l’azienda multinazionale italiana del settore alimentare, leader mondiale del mercato della pasta, offrirà, a partire dalla prossima stagione agraria, una grossa ciambella di salvataggio alla stragrande maggioranza degli agricoltori della Trexenta e del Basso Sarcidano, oggi in gravissime difficoltà a causa della grave crisi economica. L’azienda parmense, fondata nel 1877, è intenzionata a far rinascere questo versante del granaio della grande Roma. A trattare con gli agricoltori del territorio è stato in prima persona Enrico Polverigiani responsabile Barilla della selezione del grano duro di qualità e del progetto agricoltura sostenibile. « La multinazionale – sottolinea Matteo Deidda, un agricoltore del paese – si è impegnata a pagare il grano duro a un minimo di 24 euro il quintale e ad anticiparci i costi di produzione attraverso la Spica ( società di gestione del progetto di filiera agricola )»Così, in base all’accordo in via di definizione nei dettagli, la Barilla fornirà le sementi, i concimi, i diserbanti e gli antiparassitari oltre ai mezzi tecnici e alla consulenza di esperti agronomi. Saranno, anche, allestiti dei campi sperimentali dove sarà impiantata una nuova qualità di grano duro chiamata “svevo” in grado di produrre fino a 40 quintali ad ettaro. Una resa, pertanto, maggiore del grano duro attualmente coltivato : il quadrato e il creso che produce tra i 27 e 33 quintali ad ettaro. La proposta finora ha convinto una trentina di agricoltori che possiedono poco più di un migliaio di ettari di terreno. I più entusiasti sono stati soprattutto i giovani. Si prevede però che entro l’estate aderiranno quasi tutti gli agricoltori . Il glutine del grano prodotto in Trexenta e Basso Sarcidano ha delle particolari caratteristiche organolettiche ed è soprattutto indicato per la partificazione. Attualmente gli agricoltori del territorio nonostante l’ottima qualità del grano duro stentano a vendere il prodotto e il ricavato è di gran lunga inferiore da quello proposto dalla Barilla.Gli acquirenti sono principalmente il Consorzio agrario, il pastificio Cellino di Santa Giusta, il Consorzio dei cereali e i piccoli mulini. I sindaci del territorio caldeggiano l’accordo e seguono con particolare attenzione l’evolversi delle trattative: «Sono molto favorevole – dice Umberto Oppus, sindaco di Mandas e direttore generale dell’Anci Sardegna nonché esponente di punta dell’Udc – . L’accordo dà risposte ad un territorio che vive di grano ».
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