La Nuova Sardegna

Alghero

Niente piano di bonifica l’agro escluso dai “Psr”

di Gian Mario Sias
Niente piano di bonifica l’agro escluso dai “Psr”

Senza lo strumento urbanistico è impossibile realizzare nuove strutture Bruno: «Gli uffici regionali non possono frenare progetti programmati»

04 dicembre 2016
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ALGHERO. Senza il Piano per la Bonifica, addio Psr. Le aziende agricole di Alghero rischiano di essere tagliate fuori dal Piano di sviluppo rurale della Regione. Il primo a sollevare il problema era stato il sindaco Mario Bruno, che aveva lamentato le lungaggini e gli eccessi di zelo di alcuni uffici decentrati della complessa amministrazione regionale. «Abbiamo stralciato il piano per le zone rurali dal Puc, d’intesa con l’assessorato regionale degli Enti locali, proprio per accelerare i tempi e scongiurare questa eventualità», aveva spiegato non più tardi di un mese e mezzo fa il sindaco, che si era detto interdetto dal fatto che il processo si fosse arrestato per questioni burocratiche in realtà superabili. «La Regione è una sola, non esiste che l’assessorato condivida con noi un percorso – aveva denunciato Bruno – e che altri uffici o agenzie regionali frenino un programma a tappe forzate, necessario e urgente». Le parole di Mario Bruno sono rimaste inascoltate. Domani dovrebbero essere pubblicati i bandi del Psr, entro gennaio le risorse saranno assegnate. A lanciare l’allarme, sollecitato dai numerosi imprenditori agricoli del territorio, stavolta è Ermanno Mazzetti, direttore di Coldiretti Sassari – Gallura. «Il rischio è che le imprese agricole del territorio, soprattutto quelle destinate un cambio generazionale e a un conseguente investimento in innovazione, possano restare fuori dai bandi del Psr», dice Mazzetti. In assenza di un documento di pianificazione urbanistica per tutta l’area, è impossibile realizzare nuove strutture o modificare le cubature di quel che già esiste. «Capannoni, magazzini o altro – spiega il direttore di Coldiretti – oggi è escluso qualsiasi intervento che potrebbe tornare utile per rinnovare le imprese agricole». Come l’amministrazione comunale – «che si è sempre dimostrata disponibile a risolvere il problema in tempi brevi», chiarisce Mazzetti – anche la principale associazione di categoria del mondo rurale si appella alla Regione. «Occorre accelerare l’iter, la Regione si dia una mossa – incalza il direttore provinciale – altrimenti queste aziende dovranno rinviare le loro aspettative di crescita alla prossima programmazione del Psr, fra almeno altri cinque anni». E questo, ovvio, «sarebbe un danno enorme – conclude Mazzetti – perciò auspichiamo che si arrivi a definire il problema quanto prima».

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