La Nuova Sardegna

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Alghero, spaccatura nel M5S: i due meetup in rotta di collisione

di Gian Mario Sias
Alghero, spaccatura nel M5S: i due meetup in rotta di collisione

I portavoce Porcu e Ferrara “licenziati” da uno dei gruppi: «Non ci rappresentano e disattendono il programma»

03 dicembre 2016
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ALGHERO. Nella città del dissidio politico come vocazione naturale, si spacca anche il Movimento Cinque Stelle. I due meetup cittadini entrano in rotta di collisione. Lo scontro si è improvvisamente infiammato negli ultimi giorni, ma è solo l’ultima avvisaglia di un dissidio che dura da tempo.

Da una parte c’è il “Meetup Alghero Area M5S”, dall’altro c’è il “Meetup Alghero 2.0”, da una parte ci sono i detrattori dei due consiglieri comunali Graziano Porcu e Roberto Ferrara, dai quali non si sentono rappresentati e che accusano di non essere in linea con i programmi elettorali del 2014, dall’altra i loro sostenitori, che appoggiano la loro condotta in consiglio comunale e condividono l’orientamento programmatico impresso all’attività amministrativa. A occhio, sono di più questi ultimi, ma di fatto c’è una rottura netta e il Movimento Cinque Stelle ne dovrà prendere atto.

Quello che sta capitando ai grillini della Riviera del corallo non è un caso unico in tutta la “galassia pentastellata”, ma è raro il modo aspro con cui i malumori sono stati portati a galla. «I due portavoce non ci rappresentano», è il succo di un documento con cui uno dei due meetup, precisamente il “Meetup Alghero (Area M5S)”, non solo prende le distanze dall’operato dei due consiglieri comunali, ma li “licenzia” in tronco.

Secondo gli autori della protesta, Porcu e Ferrara «non stanno portando avanti il programma stilato prima della campagna elettorale del 2014 e approvato da tutto il gruppo». Anzi, Porcu e Ferrara, è l’accusa, quel programma «lo disattendono palesemente».

Come se quest’accusa non bastasse, gli attivisti del primo Meetup algherese – in ordine cronologico – rincarano la dose. I consiglieri grillini, secondo i loro detrattori, «non riescono a fare un’opposizione dura e critica nei confronti di questa amministrazione che sta portando alla deriva l’intera città – dicono – a parlare sono i numeri in consiglio comunale e non gli interventi nella massima assise cittadina».

I diretti interessati, che hanno trascorso gli ultimi mesi a fare da pompieri, che hanno accettato di confrontarsi pubblicamente nel merito delle critiche che gli vengono rivolte e hanno spiegato a chi ha voluto ascoltarli quali siano le dinamiche consiliari con cui si devono scontrare nel loro tentativo di far valere il pensiero del movimento, non sembrano particolarmente turbati dall’agitazione di un gruppo che, fondamentalmente, non li ha mai coccolati troppo.

«Se questo gruppo dichiara apertamente di non riconoscersi nei due portavoce – spiegano gli autori della protesta – non è per sport o per partito preso, ma semplicemente per il loro modo di operare in consiglio comunale e per la loro ingerenza nel democratico svolgimento dei meetup». La rottura, ora, è ufficiale.

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