La Nuova Sardegna

Alghero

Alghero, il caso ex caserma: «Un esperimento unico nel suo genere»

di Gian Mario Sias
Alghero, il caso ex caserma: «Un esperimento unico nel suo genere»

Per il consigliere Giusy Piccone «si è sbagliato solo il nome». La struttura di via Simon sarà la Casa delle Associazioni

25 ottobre 2016
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ALGHERO. L’errore, col senno di poi, è stato chiamarlo “Distretto della creatività”. Ma l’esperienza che a breve entrerà in funzione nell’ex caserma dei carabinieri, in via Simon, «è un esperimento unico nel suo genere a livello nazionale, un modello che potremmo replicare anche altrove e che consiglierei anche ad altri Comuni». È la scommessa di Giusy Piccone, che dai banchi della maggioranza consiliare che sostiene l’amministrazione Bruno non si limita a una semplice difesa d’ufficio, ma rilancia.

«Se devo scegliere tra il modello di socialità di piazza dei Mercati e quello di piazza Pino Piras non ho alcun dubbio, scelgo quest’ultimo – dice – è una scommessa che descrive pienamente l’idea di politiche culturali che abbiamo in mente». Una presa di posizione netta, mentre in città si infittisce il dibattito sugli spazi dedicati all’arte, allo spettacolo, alla cultura e alla creatività. E mentre il Comune è costretto a correre contro il tempo per riaprire il teatro Civico dopo alcuni mesi di inattività, scongiurando il rischio che la città resti senza stagione teatrale. Oggi, a mente fredda e al netto delle solite strumentalizzazioni, Giusy Piccone definisce «comprensibili» le proteste degli operatori culturali per un progetto più rivolto al tessuto sociale della Riviera del corallo che non a quello artistico e culturale. «Sì, l’ex caserma sarà soprattutto la casa delle associazioni – afferma la consigliera – ma sarà un esperimento interessantissimo».

Di fatto, quello spazio non è stato affidato a nessuno in particolare, «ma tutti quelli che avevano determinate caratteristiche e ne hanno fatto richiesta sono stati chiamati a collaborare, a condividere quell’area e a trasformarla in un laboratorio progettuale multidisciplinare».

A voler vedere il bicchiere mezzo pieno, «un’esperienza simile non c’è in tutta Italia – spiega Piccone – solo Torino ha qualcosa del genere, ma parliamo di una realtà avanti anni luce». A creare confusione, insomma, è solo quel nome. «Di distretto della creatività ne parla già il Piano integrato di sviluppo urbano del 2010, che prevede il recupero strutturale e funzionale dell’ex caserma e dell’ex cotonificio di via Marconi», insiste Giusy Piccone. Giusy Piccone va oltre la contingenza. «Finora ci siamo occupati di scatole, di contenitori che non potevano essere aperti», ricorda. Dai casi citati al restyling di Meta, dai ritardi del polo museale a quello bibliotecario. «Andiamo oltre, e cerchiamo di dare contenuto a quegli spazi, partendo dal lavoro fatto per candidare Alghero come capitale della cultura per il 2018», annuncia la consigliera di estrazione democratica e convinta sostenitrice dell’attuale amministrazione e della sua missione. «Abbiamo una visione della città ben precisa, in cui la cultura gioca un ruolo strategico – conclude – vogliamo curare e far crescere alcuni fermenti spontanei, che sono il segno della vitalità di Alghero».

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