L’atto intimidatorio
Solidarietà all’assessore Selva
Coro di condanna da esponenti di maggioranza e opposizione
21 agosto 2016
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ALGHERO. Dopo l’atto intimidatorio di cui sono stati vittima l’assessore comunale dell’Ambiente, Raniero Selva, e sua moglie, che pochi giorni fa si è vista piombare nel negozio di famiglia un gruppo di sette persone – donne, uomini e due bambini – che hanno protestato in maniera accesa e violenta per i disservizi nella raccolta differenziata dei rifiuti gettando buste contenenti bottiglie di vetro , il coro di condanne è unanime.
Su facebook la solidarietà rimbalza dai profili degli esponenti di maggioranza e di opposizione, mettendo tutti d’accordo sul fatto che episodi del genere non possono trovare giustificazione.
A sintetizzare il pensiero della politica algherese sono le parole di Marco Di Gangi, presidente di Azione Alghero ed ex assessore provinciale. «Amministrare oggi è certamente difficile e chi lo fa è sempre in prima linea – dice Di Gangi – e inevitabilmente diventa il destinatario di ogni tipo di critiche».
Detto questo, «il dissenso non può e non deve mai travalicare i confini della convivenza civile – prosegue l’esponente politico cittadino – si può dissentire, ma senza mai fare ricorso a nessun tipo di violenza». Per questo, Azione Alghero esprime «solidarietà e vicinanza all’assessore Selva e alla sua famiglia».
Sull’argomento torna anche il sindaco di Alghero, Mario Bruno. «Difficile amministrare, ci stiamo mettendo tutti noi stessi, non ci facciamo piegare da chi usa ad arte le buste col vetro», dice, sostenendo che «Alghero non è questa, Alghero è una città per bene».
A Bruno ha scritto anche il sindaco di Sassari, Nicola Sanna. «Solidarietà e vicinanza a nome della Città di Sassari – dice Sanna – non ci possono essere scusanti o giustificazioni di alcun genere nei confronti degli autori di questi atti violenti». Tutti, chiede infine il primo cittadino sassarese, «manifestino la loro distanza da questo tipo di azioni». (g.m.s.)
