La Nuova Sardegna

Alghero

Il giudice d’appello dice sì al licenziamento di Borlotti

di Nadia Cossu
Il giudice d’appello dice sì al licenziamento di Borlotti

L’ex direttore della società di gestione dovrà pagare anche le spese legali La sentenza: «Comportamenti che giustificano il recesso per giusta causa»

28 aprile 2016
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ALGHERO. Stavolta il giudice del lavoro ha detto sì. Sì al licenziamento dell’ex direttore Sogeaal Umberto Borlotti.

Quella con l’attuale società di gestione dell’aeroporto di Alghero è una lunga querelle giudiziaria (va avanti dal 2010). Ora però si è chiusa una puntata importante con la sentenza n. 285 depositata lo scorso 21 aprile e con la quale la Corte d’appello di Sassari – sezione lavoro – «ha accertato e dichiarato la piena legittimità, formale e sostanziale, del licenziamento per giusta causa intimato dalla Sogeaal – come spiega la stessa società – escludendo qualsivoglia tutela risarcitoria e condannando Borlotti al pagamento integrale delle spese del procedimento».

Borlotti era stato licenziato nel novembre 2009, poi reintegrato dal giudice del lavoro, in seguito di nuovo messo fuori e ancora una volta reintegrato. Tante le contestazioni disciplinari mosse all’ex direttore, tra cui spese di rappresentanza, uso delle carte di credito aziendali, trasferte. Poi ancora un licenziamento e nuova causa di lavoro, ma stavolta in appello il giudice dà ragione alla società di gestione dello scalo. «Il Collegio giudicante – commenta così la sentenza il consiglio di amministrazione della Sogeaal – ha approfondito con estremo rigore il merito di causa e ha sancito la fondatezza degli addebiti per i quali Borlotti era stato licenziato, ritenendo i suoi comportamenti contrari “alle norme della comune etica e del comune vivere civile”, posti in essere “in violazione dei doveri di correttezza e diligenza e buona fede” e idonei “a ledere irreversibilmente il vincolo fiduciario e giustificare il recesso per giusta causa”», queste alcune parti della sentenza.

Il consiglio di amministrazione della società tiene a precisare che «Borlotti in passato era uscito indenne per motivazioni di natura esclusivamente tecnico-formale (come ad esempio la tardività delle contestazioni) da due precedenti licenziamenti disciplinari, che tuttavia mai hanno giudicato nel merito i gravi rilievi che gli erano stati rivolti». E aggiungono: «Contro lo stesso Borlotti, inoltre, pende tuttora in grado d’appello un’azione di responsabilità per la violazione dei doveri derivanti dalla carica che ricopriva».

Ma c’è anche un’altra recente vicenda giudiziaria in piedi: Umberto Borlotti lo scorso febbraio ha denunciato datori di lavoro e superiori per mobbing e per ingiustificato demansionamento. I suoi avvocati ritengono infatti che l’atteggiamento tenuto da Sogeaal nei suoi confronti sia stato lesivo sul piano professionale, morale ed economico. «Le mancate opportunità professionali, il danno di immagine e la condizione lavorativa in cui si sente costretto»: sono queste le ragioni su cui si basa la causa intentata da Borlotti che fino a oggi ricopriva l’incarico di responsabile dell’ufficio progetti speciali.

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