La Nuova Sardegna

Alghero

“No” della direzione Pd alla maggioranza allargata

di Gianni Olandi
“No” della direzione Pd alla maggioranza allargata

Il direttivo ha respinto le proposte di Bruno e chiede un accordo programmatico Non è da escludere la ricomposizione con l’Udc che era uscita dalla maggioranza

26 novembre 2015
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ALGHERO. La direzione del Partito democratico che si è riunita martedì sera nella sede di via Mazzini ha condiviso la posizione della segreteria scaturita dal confronto con il sindaco Mario Bruno dopo l’uscita dalla maggioranza del gruppo dell’Unione di Centro.

Dal Pd giunge quindi il mantenimento della linea tenuta dal segretario Mario Salis nel corso dell'incontro tenuto con il sindaco, che lo aveva richiesto. Dal Partito democratico era infatti giunta la richiesta di un azzeramento della giunta e degli incarichi e inoltre una palese ammissione che l'esperienza politica nata nel giugno del 2014 doveva considerarsi conclusa. Un percorso che poteva portare all’apertura di un confronto su basi programmatiche aperto alle forze politiche presenti in consiglio che, nell'interesse della città, fossero disponibili a concludere la legislatura. «Sia ben chiaro – sostiene il segretario del Pd, Mario Salis – che le nostre richieste non debbono essere considerate delle condizioni ma soltanto un ragionevole percorso, inevitabile, per giungere a quel dialogo, che noi stessi condividiamo, che deve avvenire. Un percorso politico, chiarificatore di una pagina conclusa ma anche in grado di far capire ai nostri iscritti ed elettori che non siamo di fronte a un cambio di guardia o alla sostituzione di una sigla politica, ma piuttosto a un ragionamento serio il quale pone fine ad errori che sono stati commessi».

Resta da verificare se i passaggi richiesti dal Pd sono condivisi da ciò che resta della maggioranza che ha vinto le elezioni con a capo l'attuale sindaco Mario Bruno.

Ma resta anche da verificare se quelle che sono state le cause dalla rottura con l'Udc possono essere recuperate attraverso un chiarimento complessivo e il formale impegno a evitare per il futuro frizioni e contrapposizioni spesso più personali che politiche. Ciò significherebbe una rivisitazione di alcune decisioni assunte dalla giunta comunale e non condivise dall'Unione di Centro fino al punto di uscire dalla coalizione. Come si vede i tavoli del confronto sono diversi e le ipotesi di soluzione perfino alternative. La partita, in ogni caso, resta sempre nelle mani di Mario Bruno che probabilmente sta meditando quale sia la strada migliore per proseguire la legislatura. Va aggiunto infine, particolare non secondario, che una chiusura dei ragionamenti con il Partito democratico potrebbe aprire in prospettiva l’avvio di una sanatoria dopo i fatti precedenti la vigilia delle amministrative che portarono all’uscita dal partito di Bruno, e di tanti altri, con la formazione di una civica che in campagna elettorale era schierata contro quella dello stesso Pd. Uno strappo che è all’origine delle forti tensioni che hanno caratterizzato il confronto tra la maggioranza al governo della città e il Partito democratico.

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