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La vecchina di Mugoni lascia la sua casa nel bosco

di Gian Mario Sias
La vecchina di Mugoni lascia la sua casa nel bosco

Jacqueline, 86 anni, è l’unica residente della pineta distrutta dal fuoco. I vigili urbani l’hanno fatta “evacuare”: troppo inquinamento nell’aria

26 settembre 2015
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ALGHERO. Anche quando non uccide nessuno e non distrugge niente, la forza del fuoco è devastante. È capace in pochi attimi di ridurre in cenere un incantesimo costruito in una vita intera. È in grado di portare via di casa anche chi vive in simbiosi con il posto che ha eletto a dimora, dopo averlo cercato in chissà quanti viaggi. La signora Jacqueline, 86 anni portati con l’energia e la vitalità di chi ne ha molti di meno, è l’unica residente di tutta l’area colpita dall’incendio della pineta di Mugoni. O meglio: era l’unica residente. Ieri ha dovuto traslocare. Temporaneamente, ma è impossibile sapere per quanto tempo. La ospiterà il genero, che vive ad Alghero. L’uomo, mostrando grande sensibilità, eviterà alla donna il trauma di una destinazione diversa, magari una casa di riposo: con tutto il rispetto, ma per lei avrebbe significato la prigione.

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Nei giorni scorsi l’Arpas ha segnalato che tutta l’area intorno ai quindici ettari bruciati tra sabato e domenica è invivibile. In vista delle bonifiche, e sinché l’aria sarà intrisa di fumo, nessuno può stare lì. Ieri mattina i vigili urbani di Alghero hanno dovuto bussare alla porta della signora Jacqueline. Era già successo durante l’incendio, alle tre del mattino. «Lasciatemi qui», aveva chiesto inutilmente mentre il fuoco minacciava il suo paradiso incantato. E anche ieri ha provato a convincere gli agenti della polizia municipale e le funzionarie dei servizi sociali. «Da qui andrò via solo da morta», è il desiderio espresso. Addirittura la donna, che abita nella casetta del bosco da 39 anni, si è detta disposta a firmare una liberatoria, come a dire «resto qui a mio rischio e pericolo, mi assumo ogni responsabilità». Come si fa in ospedale per evitare il ricovero.

La signora Jacqueline, natali belgi e “mugoniana” per vocazione, vive in un posto incantato. Somiglia più a un paesaggio disneyano che a un luogo realmente esistente. Accanto al camping “La Stalla”, a due passi da una delle spiagge più affollate e modaiole di tutta la Riviera del Corallo, eppure è un’oasi di pace, di silenzio assoluto. La sua casetta, prevalentemente in legno, è perfettamente mimetizzata tra gli alberi. Lei è un’artista, uno spirito libero, una vera bohemien, come la descrive chi la conosce. Oltre alle sue passioni, ha la compagnia di cinque gatti.

Anche ieri mattina, quando le hanno annunciato la necessità di andare via, sono stati il suo primo pensiero. Si è fatta promettere dal genero che se ne occuperà, e che di tanto in tanto l’accompagnerà a trovarli. Lui si prende molta cura della vecchina, e le vuole molto bene, nonostante la relazione con la figlia di Jacqueline sia finita da 15 anni e la sua ex viva a Bruxelles. La protagonista di questo triste episodio ieri era molto provata e non ha voluto parlare. È comprensibile il dispiacere di una persona che a 86 anni deve andare via dal posto in cui ha vissuto metà della sua esistenza. È difficile capacitarsi del fatto che qualcuno, devastando Mugoni, rischi di rovinare il finale di una vita da fiaba, custodita nei lunghi silenzi e nelle pensose solitudini della casetta tra gli alberi. La sua angoscia non dichiarata merita altrettanto silenzio e una risposta immediata. Il ritorno a casa della signora Jacqueline è un motivo in più per sistemare alla svelta i danni prodotti dal fuoco.

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