La Nuova Sardegna

Alghero

L’ira di Confcommercio: «Chi ha inquinato paghi»

di Gian Mario Sias
L’ira di Confcommercio: «Chi ha inquinato paghi»

Il presidente dell’associazione Massimo Cadeddu adesso annuncia azioni legali Oggi gli esiti delle analisi dell’Arpas, nella speranza che l’emergenza sia rientrata

29 agosto 2015
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ALGHERO. «Metteremo in piedi un’azione legale contro chi ha inquinato il mare di Alghero, chi ha causato questo danno gravissimo deve pagare a caro prezzo». Massimo Cadeddu, presidente della Confcommercio algherese, non è per niente conciliante. «Non ci interessa tanto sapere di chi siano le colpe, quel che più ci sta a cuore è che il problema si risolva – spiega Cadeddu – e se a questo scopo serve anche una presa di posizione del genere da parte delle imprese, siamo pronti a farlo». A pochi giorni dall’ordinanza del sindaco che ha reso off limits per i bagnanti tutto il lido di Alghero, da San Giovanni a Mariposa, il rappresentante del sistema economico cittadino è su tutte le furie. «Dal porto a Fertilia è un disastro, metà del litorale è interdetto dalle prescrizioni dell’Arpas, mentre l’altra metà è interessata dalla marea gialla», spiega il presidente. Tanto per fare due conti, dato che stiamo parlando di economia e di turismo oltre che di ambiente, «vogliamo verificare se questa situazione, che va avanti da sette anni, abbia provocato delle perdite – annuncia – e di conseguenza vogliamo quantificarle, in modo da far capire quanto sia urgente per la nostra categoria che il problema si risolva immediatamente».

Ieri l’associazione Confcommercio ha partecipato al summit convocato dal sindaco di Alghero, Mario Bruno, con gli operatori balneari, gli albergatori, i commercianti e i gestori di esercizi pubblici dell’area compresa dai due divieti di balneazione.

Oggi si dovrebbe conoscere l’esito dei prelievi effettuati ieri dall’Arpas. La speranza è che, come alcuni indicatori farebbero intendere, i livelli batteriologici siano rientrati nei parametri, in modo che l’ordinanza possa essere revocata immediatamente. Il prudente ottimismo dell’amministrazione, tuttavia non ha convinto più di tanto gli imprenditori, che annunciano battaglia attraverso l’associazione che li ricomprende tutti. Il copione si potrebbe ripetere lunedì, quando ci sarà l’incontro tra Comune di Alghero e Adiconsum.

L’associazione che tutela i cittadini sembra intenzionata a promuovere una class action contro il danno d’immagine ed economico prodotto dall’inquinamento. Dello stesso avviso anche il Movimento 5 Stelle di Alghero, che per mercoledì ha promosso all’interno del mercatino settimanale l’avvio di una raccolta firme. «Diamo voce alla cittadinanza, firmiamo una petizione popolare che richiami, sensibilizzi ed esorti l’amministrazione comunale a promuovere e intraprendere azioni concrete e risolutive», dichiarano i pentastellati catalani. «Il Comune si costituisca parte civile o instauri un procedimento di cognizione per responsabilità da fatto illecito innanzi al tribunale civile». «Sono moderatamente ottimista – dichiara invece Mario Bruno – i dati fuori norma sembrano rientrare e venerdì valuteremo con Abbanoa, previa verifica del loro funzionamento, la presa in carico delle vasche».

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