La Nuova Sardegna

Alghero

processo per omicidio colposo

Rinuncia alla prescrizione: medico assolto dopo otto anni

di Nadia Cossu
Rinuncia alla prescrizione: medico assolto dopo otto anni

ALGHERO. Il reato era prescritto (perché era passato il periodo di tempo previsto dalla legge per l’estinzione di quel reato) quindi il processo avrebbe potuto concludersi senza il “timore” di una...

30 luglio 2015
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ALGHERO. Il reato era prescritto (perché era passato il periodo di tempo previsto dalla legge per l’estinzione di quel reato) quindi il processo avrebbe potuto concludersi senza il “timore” di una condanna. Ma l’imputato Giuliano Carta, medico ortopedico del pronto soccorso di Alghero all’epoca dei fatti, ha rinunciato alla prescrizione. Sicuro di essere innocente ha voluto ottenere con forza una sentenza nel merito. Che è arrivata alcuni giorni fa: il medico finito a processo per omicidio colposo dopo la morte di un paziente è stato assolto dal giudice Maria Teresa Lupinu con formula ampia, ossia “perché il fatto non sussiste”.

Il caso giudiziario – durato sette anni e mezzo – ha come imputato Giuliano Carta, medico che il 5 febbraio del 2007 visitò al pronto soccorso il settantenne Luciano Moccia. Il pensionato era stato accompagnato all’ospedale “Marino” da una signora che l’aveva appena investito con la propria auto. L’uomo accusava dolori a una gamba e Carta fu il primo a svolgere gli accertamenti. Esami che il pubblico ministero Paolo Piras e i familiari ritenevano non fossero stati scrupolosi sostenendo che l’anziano non si riprese mai dall’incidente e anzi precipitò in un costante aggravamento del quadro clinico per poi morire il 28 giugno successivo. Il medico, in particolare, era stato accusato di non aver prescritto la radiografia dell’intera colonna vertebrale al momento del primo ricovero della vittima, subito dopo l’incidente.

La magistratura in un primo momento aveva indagato altri sei medici ma la loro posizione era stata archiviata. Solo Carta fu rinviato a giudizio.

Successivamente, una perizia collegiale stabilì che «il comportamento dell’ortopedico fu del tutto adeguato, in quanto lo specialista si era attenuto ai dettami contenuti all’interno delle linee guida nazionali». Nel frattempo, in seguito a una serie di rinvii, il reato si è prescritto lo scorso aprile. Ma la difesa – gli avvocati Giuseppe Masala per il medico imputato e Mario Pittalis a tutela del responsabile civile Asl – aveva chiesto una sentenza di assoluzione che, anche in caso di prescrizione del reato, può essere pronunciata dal giudice se esiste una prova piena dell’innocenza dell’imputato. E per i legali la prova c’era eccome ed era proprio la perizia. Dopo la rinuncia alla prescrizione, nel processo erano state riformulate le conclusioni. Il pm Piras aveva chiesto l’assoluzione “perché il fatto non costituisce reato”, la difesa “perché il fatto non sussiste”. E il giudice Maria Teresa Lupinu ha deciso proprio per quest’ultima formula. Essendoci quindi stata un’assoluzione con formula ampia non esiste diritto risarcitorio per le parti civili: i familiari della vittima si erano costituiti con l’avvocato Stefano Carboni.

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