La Nuova Sardegna

Alghero

Punteruolo, scende in campo l’università

Il Dipartimento di Agraria sperimenta nuovi antiparassitari. I timori per il futuro della palma nana

25 novembre 2014
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ALGHERO. La sezione di patologia vegetale ed entomologia del Dipartimento di agraria dell'università di Sassari sceglie la Riviera del Corallo per la sperimentazione di nuovi antiparassitari contro il punteruolo rosso, l'insetto che sta devastando le palme ornamentali di mezza Sardegna. Sono ormai infatti decine di migliaia le palme portate a morte nell'intero territorio regionale ed è ormai conclamato che ci si trova di fronte ad una tale infestazione difficile da gestire con i sistemi attualmente in utilizzo. Da qui la scelta dell'università di Sassari di testare nuovi farmaci e nuove lotte biologiche su un territorio come quello di Alghero che dispone di un patrimonio palmicolo che supera gli 11 mila esemplari tra pubblici e privati. La scelta poi della Riviera del Corallo non è casuale anche da un altro punto di vista ossia la presenza di un parco regionale come quello di Porto Conte dove occorre monitorare eventuali infestazioni sulla più pregiata palma nana. Se infatti il parassita si trasferisse sulle piccole palme la perdita di biodiversità sarebbe incalcolabile. «Siamo stati contattati dal Dipartimento di Agraria dell'Università di Sassari e ben volentieri abbiamo dato l'assenso alla sperimentazione in una parte del nostro territorio – spiega l'assessore comunale all'ecologia Raimondo Cacciotto –. L’ateneo infatti nell'ambito delle attività previste dal tavolo tecnico fitosanitario regionale per la lotta al punteruolo rosso, è stato incaricato di svolgere sperimentazioni sull'efficacia di differenti prodotti insetticidi somministrati in endoterapia» .Intanto sul fronte dei trattamenti ordinari avviati dal servizio verde del Comune si procede con regolarità. L'obbiettivo è salvaguardare le circa duemila piante pubbliche, a cui se ne aggiungono circa novemila presenti nei vivai e nei cortili di privati cittadini. Un protocollo sperimentato che prevede l'utilizzo di prodotti endoterapici, praticando un foro nella palma e iniettando per pressione i fitofarmaci, ed esoterapici, mediante doccia della parte aerea. Trattamenti che avvengono anche e soprattutto in fase preventiva, ma nonostante gli sforzi e le risorse messe in campo e gli apprezzabili risultati dell'azione, una certa percentuale del patrimonio palmicolo andrà inesorabilmente perso. «Difficile dire oggi con precisione quante palme sono state colpite – precisa Cacciotto – perché la presenza dell'insetto si manifesta quando l'infestazione all'interno della pianta è già massiccia. Infatti i primi sintomi visibili si hanno sulle foglie centrali, più tenere e, progressivamente, con la perdita completa delle foglie più giovani, staccate dalla base, la palma è destinata a morire. Con l'avanzare delle operazioni di potatura delle palme, contestualmente alle quali si farà il trattamento esoterapico, andremo comunque a fare un censimento puntuale delle piante che palesano sintomi di attacco».

Sergio Ortu

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