La Nuova Sardegna

Alghero

Il ponte romano di Calich drammaticamente al buio

di Sergio Ortu

L’importante monumento è stato depredato dell’intero impianto elettrico Una risorsa che potrebbe creare occupazione a una cooperativa di giovani

31 agosto 2014
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ALGHERO. E fu luce e fu buio. Potrebbe essere riassunto così il trascorso del vecchio ponte romano adagiato sulla laguna del Calich. Uno dei monumenti più fotografati della zona e che qualche anno fa ha fatto bella mostra di se nella copertina dell'elenco telefonico. Luce perché qualche lustro fa, è stato oggetto di robusti interventi di manutenzione straordinaria, con consolidamento delle tredici arcate a opera della Soprintendenza di Sassari, alla quale è seguito un intervento del Comune di Alghero in collaborazione con Enel energia per la realizzazione di un impianto di illuminazione delle arcata e del monumento in generale. Un effetto notturno suggestivo che creava molta attrazione tra i turisti e residenti. Ora invece è arrivato il buio più totale, nel senso che a seguito di non meglio precisate problematiche si è verificato un black-out e non si è provveduto con le necessarie riparazioni. E l'oscurità ha favorito l'azione di vandali e ladri che si sono impadroniti di cavidotti, fari e fili elettrici. Insomma ora bisognerebbe ripristinare l'intero impianto. E pensare che l'intera operazione era costata poco all'amministrazione comunale che aveva creato una partnership con l’Enel che aveva realizzato l'impianto. All'epoca a coordinare l'intervento c'era l'allora assessore alle manutenzioni Ennio Ballarini. Al fine di far ritornare la luce sul vecchio ponte che meriterebbe inoltre maggiore attenzione anche sul fronte della gestione e inserimento nel circuito dei "monumenti aperti" , sarebbe utile l'apertura di un nuovo dialogo dell'amministrazione comunale con il gestore elettrico che magari potrebbe risponsorizzare l'iniziativa o anche qualche imprenditore locale. «Il ponte romano è una risorsa culturale che non può rimanere abbandonata a se stessa e potrebbe addirittura produrre un minimo reddito per una cooperativa di giovani se messa a sistema con il resto dei monumenti della città – commenta il presidente del Comitato di quartiere di Fertilia Luciano Solinas –. Il fatto poi di trovarsi in una via di passaggio dove sono in molti a fermarsi e che gradirebbero anche fare una visita guidata e sapere qualcosa in più su quell'opera in piedi da secoli».

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