La Nuova Sardegna

Alghero

Feste in spiaggia, esplode la polemica

di Andrea Massidda
Feste in spiaggia, esplode la polemica

I titolari delle discoteche contro le iniziative come quella di ferragosto al Lazzaretto. Gli organizzatori: «Eravamo in regola»

19 agosto 2014
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ALGHERO. Quanti fossero i giovani che nella notte tra venerdì e sabato hanno fatto l’alba danzando nella spiaggia del Lazzaretto, è difficile saperlo con precisione. C’è chi parla di svariate centinaia di ragazzi e chi addirittura fa i conti mettendo tre zeri dopo il 2. Chissà. Di sicuro la festa en plein air organizzata dall’associazione culturale “Le Follie” in collaborazione con il ristorante che sta proprio sul celebre arenile algherese ha avuto un enorme successo di pubblico. Troppo successo, secondo qualcuno. Per esempio per i titolari e i promoter delle discoteche della Riviera del Corallo, che in questi tempi di magra contavano proprio sulle serate a cavallo di Ferragosto per rientrare degli investimenti fatti a inizio stagione, mentre a loro avviso hanno dovuto gareggiare contro un competitor avvantaggiato, nel senso che può permettersi di allestire una gigantesca pista da ballo sulla sabbia senza curarsi troppo delle regole che riguardano la sicurezza, l’igiene e - sembra di capire - persino il fisco. Un’accusa che gli ideatori del fortunato party estemporaneo rispediscono subito al mittente sottolineando che tutto si è svolto con le autorizzazioni rilasciate dalla polizia amministrativa in forza al Comune di Alghero, con tanto di perizia fonometrica sull’impatto ambientale. In mezzo a queste due posizioni apparentemente inconciliabili c’è il sindaco Mario Bruno, che intervenendo nella polemica sconfinata su Facebook ha deciso di convocare le parti in guerra ai primi di settembre con l’intento di trovare una soluzione o quantomeno di fissare regole precise.

«Basta, io lascio». Tra i più accaniti contestatori delle feste in spiaggia c’è Piero Muresu, uno dei titolari della Siesta, la discoteca che sta in cima alla Scala Piccada, sulla strada perVillanova Monteleone: un panorama mozzafiato per notti indimenticabili. Ma che appunto ormai sembrano confinate alla memoria. «Così non si può andare avanti - tuona dopo la delusione di Ferragosto -, per quanto mi riguarda ho deciso: cedo le mie quote della società. Ma è normale, mi chiedo, che nelle giornate più importanti dell’estate si consenta di far ballare in spiaggia migliaia di persone sino alle sette del mattino, oltretutto al prezzo di 10 euro con quattro consumazioni? Queste tipo di iniziative - continua - oltre a creare danni incalcolabili all’immagine della città, mettono in seria difficoltà le attività storiche dell’intrattenimento algherese, perché per noi che siamo in regola con tutte le norme è impossibile fare certi prezzi». Dello stesso avviso Nunzio Camerada, consigliere comunale eletto con Forza Italia ma anche uno dei promoter della discoteca Il Ruscello, altro locale storico della movida catalana. «Premetto che non sono affatto contro le iniziative imprenditoriali innovative - dice - e può anche darsi che la discoteca classica per qualcuno sia un prodotto superato. Ma per rispettare le norme igieniche e di sicurezza previste dalla legge i locali spendono molti soldi e non possono farsi soffiare così i clienti proprio nei giorni in cui si realizzano gli incassi».

«Guardate avanti». Tutte accuse infondate, per lo staff delle Follie. «L’evento che abbiamo organizzato al Lazzaretto - replica il portavoce Claudio Cassitta - era in regola: l’autorizzazione è la numero 20 del 12 agosto rilasciata dalla polizia amministrativa e completa di una perizia fonometrica. La verità - continua - è che queste polemiche provengono da imprenditori che purtroppo a Ferragosto non hanno lavorato quanto volevano e adesso anziché analizzare il loro flop criticano il nostro successo. È anche a causa di questi signori che la nostra città è da anni in completa decadenza turistica: anziché cercare di migliorare le proprie aziende o quelle in cui lavorano si preoccupano soltanto di distruggere qualsiasi iniziativa che funziona. A tutti loro ricordo che la concorrenza fa crescere».

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