La Nuova Sardegna

Dino Addis e il Canayli vermentino rivoluzionario

Dino Addis e il Canayli vermentino rivoluzionario

Ha segnato un percorso e non solo in Gallura. E' fresco, fruttato, elegante, ricco di estratti e di profumi. Ecco il Canayli, docg, simbolo del modo moderno di fare il Vermentino. Il suo autore è...

10 giugno 2017
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Ha segnato un percorso e non solo in Gallura. E' fresco, fruttato, elegante, ricco di estratti e di profumi. Ecco il Canayli, docg, simbolo del modo moderno di fare il Vermentino. Il suo autore è Dino Addis, di Luras, direttore-enologo della Cantina Gallura di Tempio, presidente degli enologi sardi. Laurea a Pisa, facoltà di Agraria e una passione del vino fin da piccolo, quando osservava il lavoro del nonno in vigna e in cantina. Enologo di talento e creatore di oltre 50 vini, dal rosato al rosso, dai passiti al Moscato spumante. E una passione irrinunciabile per il Vermentino. A lui non interessava fare il vino che facevano tutti gli altri. Non gli è mai piaciuto quel Vermentino esangue, bianco carta, da undici gradi, pochi profumi e scarsa personalità. Aveva in mente il Vermentino che faceva suo nonno: grasso, profumato e con un'anima. Anzi un'anima gallurese.

“Mio nonno_ dice Addis_ faceva macerare le uve, almeno per una notte per estrarre dalle bucce le sostanze aromatiche, l'anima del vigneto e quel territorio”. Il grado alcolico è di 13 gradi (prima erano 14 ). Prima si vendemmiava a ottobre, ora a settembre. E grazie all'uso del freddo si riescono a trattenere i profumi anche per 5 o 6 anni che altrimenti si perderebbero. Ecco spiegato il successo del Canayli, pioniere della rivoluzione dei vini bianchi sardi, trionfatore nei concorsi enologici internazionali. Un successo bissato, qualche anno fa dal Canayli vendemmia tardiva: più concentrato e profumato grazie anche alle bassissime rese per ettaro.

Pasquale Porcu



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