La Nuova Sardegna

«I documentari, nuova frontiera del cinema» 

di Fabio Canessa
«I documentari, nuova frontiera del cinema» 

Il regista Lorenzo Hendel parla del corso di cinematografia attivato quest’anno dall’Accademia di Belle Arti di Sassari

08 giugno 2017
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Regista, già responsabile editoriale della trasmissione Doc3, Lorenzo Hendel ha abbracciato con entusiasmo il progetto dell’Accademia di Belle Arti di Sassari che, prima in Italia, ha attivato un corso specifico dedicato al documentario. Intorno all’innovativo biennio specialistico di cinematografia e fotografia documentaria, inaugurato all’inizio del 2017, è stato costruito un ciclo di incontri con grandi registi coordinati proprio da Lorenzo Hendel. Sono così arrivati a Sassari in questi ultimi mesi autori importanti che spesso con i loro film sono stati selezionati nei principali festival internazionali: Massimo D’Anolfi, Fredrik Gertten, Stefano Savona, Sergei Loznitsa, Jerry Rothwell. «Autori – sottolinea Hendel – che con i loro diversi approcci ben rappresentano la varietà del documentario oggi. Un arcipelago fatto di tante isole, una galassia che per comodità abbiamo diviso in alcuni filoni: narrativo, osservazionale, tematico». Ecco così all’Accademia alcuni dei documentaristi più apprezzati a livello mondiale, tra i simboli di un movimento che negli ultimi anni ha fatto registrare una forte crescita. «Oggi bastano pochi mezzi per girare un documentario – evidenzia Hendel – e questa facilità ha creato grande diversità. Certo, all’enorme massa di produzione non corrisponde una uguale disponibilità di canali di distribuzione, però rispetto a prima arrivano in sala non solo quei pochi grandi documentari americani. In questo senso sono stati importanti anche i premi ottenuti da Gianfranco Rosi a Venezia e Berlino. Inoltre oggi c'è anche internet, si sono sviluppate nuove piattaforme. Le possibilità sono diverse e bisogna sperimentare».

Sperimentazione che è una parola chiave per l'Accademia di Belle Arti di Sassari, all’avanguardia come centro di studi sul documentario con l’apertura di questo corso specifico accompagnato da seminari di alto livello tenuti da registi importanti. «Stiamo già pensando a un altro ciclo di incontri per l’autunno – anticipa Hendel – e intanto quelli di questa prima metà dell'anno troveranno spazio in quaderni appositi». Lasceranno infatti traccia con la pubblicazione su “Parol - Quaderni d’Arte e di Epistemologia”, storica rivista del Dams di Bologna che da qualche anno è diventata strumento di ricerca dell’Accademia di Sassari. Rivista guidata da Antonio Bisaccia, attualmente prodirettore dell'Accademia, che è anche l’ideatore del progetto del corso di specialistico di cinematografia e fotografia documentaria.

«L’idea che ci ha fatto esordire in questo progetto pluriennale e strutturato – spiega Bisaccia – risiede nel tentativo articolato di coniugare la sete di conoscenza del film documentario e la necessità di costruire percorsi progettuali, a partire dalle esperienze di altissimo profilo degli autori che si sono succeduti e che si alterneranno ancora dopo l’estate». Alla base di tutto un’idea del documentario in un'accezione più ampia di quella che tradizionalmente si attribuisce a questo tipo di cinema: «La distinzione tra cinema documentario, o del reale, e cinema di finzione – sottolinea ancora Bisaccia – è solo una formula che oggi ha poco senso, anche quando parliamo di generi. Serve solo al mercato per sistematizzare i prodotti rendendoli più o meno edibili. Come diceva Leopold Survage nel suo “Rythme colore”».

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