La Nuova Sardegna

Wonder Woman ha scelto l’amore e vive ad Alghero 

di Fabio Canessa
Wonder Woman ha scelto l’amore e vive ad Alghero 

Intervista a Laura Braga, disegnatrice della supereroina «È un personaggio simbolo di bellezza, giustizia e lealtà»

03 giugno 2017
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ALGHERO. Da Verona, la città dell'amore per eccellenza, ad Alghero, per amore. Laura Braga, fumettista che si è ritagliata uno spazio importante nel mercato americano, da ormai un po' di tempo vive in Sardegna. «Dopo una vacanza ad Alghero mi sono innamorata di questa terra – racconta – e ho deciso di trasferirmi qua per un periodo. Alla fine come tutte le storie con un lieto fine, per amore, non me ne sono più andata». Un altro amore l'accompagna da sempre, quello per il disegno: «Fin da quando ero piccolissima dicevo a tutti che da grande avrei voluto disegnare fumetti, si può dire quindi che ho sempre voluto fare questo lavoro».
Un sogno inseguito con passione e tenacia, che dopo diverse esperienze l'ha anche portata a disegnare uno dei suoi personaggi preferiti: Wonder Woman. La supereroina, simbolo insieme a Batman e Superman dell'universo DC Comics, che come tanti in Italia ha imparato a conoscere e amare, prima ancora di leggere le sue avventure a fumetti, con il telefilm cult interpretato da Lynda Carter alla fine degli anni Settanta. «Un personaggio – sottolinea la fumettista – simbolo e sinonimo di bellezza, ma anche di giustizia e lealtà, di forza e allo stesso tempo di regalità. È una principessa, una dea, un'amazzone, ma soprattutto è una donna».
Con il volto dell'attrice israeliana Gal Gadot, Wonder Woman arriva adesso anche al cinema. «Da appassionata – sottolinea Laura Braga – sono davvero curiosa di vedere un film tutto dedicato a questo personaggio. Negli ultimi anni si è visto un incremento decisamente sostanziale della produzione di questi Cinecomis e anche se non tutti sono pienamente riusciti, in generale secondo me sono piacevoli e a volte riescono a dare qualcosa in più alla rispettiva versione cartacea della storia». Sicuramente diversa da quella cinematografica è la Wonder Woman che Laura Braga sta disegnando per Bombshells, serie che vede tutte le supereroine DC Comics in una veste insolita. «È ambientata negli anni Trenta e Quaranta – spiega la disegnatrice – e tutte le protagoniste, Wonder Woman compresa, sono riviste in chiave pin-up. Hanno quindi costumi e ambientazioni diversi, nuove storie da raccontare». Ancora non tradotta in Italia, la serie in America sta proseguendo da un paio di anni e tra poco varcherà la prestigiosa soglia del numero cento.
Un passaggio importante nella carriera della fumettista veronese, ormai algherese d'adozione, che ha iniziato giovanissima quasi vent'anni fa: «Il mio primo lavoro professionale risale al 1999, realizzavo storyboards per le pubblicità televisive. Un piccolo passo verso quello che molto tempo dopo sarebbe diventato il mio mestiere, disegnare fumetti». Negli anni successivi lavora come inchiostratrice, colorista, illustratrice, per diverse case editrici italiane e francesi, e collabora anche con un maestro come Milo Manara. «Nel 2005 avevo finito da poco l'Accademia Disney e il mio tratto e stile di disegno erano molto cartoon e caricaturale. Dopo aver collaborato con Milo Manara mi sono invece avvicinata a uno stile di disegno più realistico, che nel tempo ho scoperto preferire e che tuttora prediligo». Infine la svolta nel 2013 quando inizia a lavorare per il mercato americano. In un modo abbastanza particolare. «Tutto è successo grazie a Twitter, dove Ron Marz, un importante autore di fumetti, ha notato i miei lavori e mi ha contattato per propormi una collaborazione. Sono una grande fan di Ron Marz e al momento mi era sembrato uno scherzo, pensavo fosse impossibile che uno dei miei idoli avesse scritto proprio a me, per propormi di lavorare con lui a una delle mie serie preferite. Non era uno scherzo e nel giro di un mese mi sono ritrovata a disegnare la serie regolare di Witchblade per la Top Cow».
Da lì il passaggio ai due colossi del fumetto a stelle e strisce. Laura Braga lavora infatti non soltanto per Dc Comics, ma anche per Marvel: «Sono le due major americane, famose in tutto il mondo, e per la mia esperienza personale posso dire che non ho trovato differenze nel loro modo di lavorare – conclude –. Posso solo sentirmi fortunata e orgogliosa di poter collaborare con queste realtà, anche se non è facile con i tempi e le scadenze americane». Un mestiere da Wonder Woman.
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