La Nuova Sardegna

Intenso, raffinato, unico: ecco il gin di Sardegna

di Giovanni Dessole
Intenso, raffinato, unico: ecco il gin di Sardegna

Solo bacche di ginepro e distillazione nell’alambicco in rame

03 giugno 2017
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Un ballon di vetro tondo e luccicante, ghiaccio in abbondanza, una buona acqua tonica e gin, il tutto miscelato ad arte all'ombra di un tramonto di Sardegna. Benvenuti nel mondo del gin tonic alla scoperta - o riscoperta - del cocktail del momento. Così semplice eppure così complesso. Così internazionale eppure così sardo. Sardo, come il Solo Wild Gin – Doro Gin nella versione invecchiata – della Pure Sardegna di Flavio Porcu: etichetta fatta a Ortacesus, tappi e capsule griffate Molinas, bacche di ginepro raccolte a mano nella macchia mediterranea sarda, lavorazione (distillazione e imbottigliamento) fatta a Zeddiani negli stabilimenti Silvio Carta.

«Solo la bottiglia, non è a km zero». In principio fu il ginepro, e fu il gin solo. Poi vennero altri botanici, che tanto aggiunsero a quell'aroma netto e inconfondibile che la nera bacca può dare al distillato. Oltre alle novità Pure Sardegna, sull'Isola c'è un produttore che già da tempo ha affrontato il mercato proponendo a sardi e non il suo Giniu e l'invecchiato Pigskin Gin.

C'è quindi un'azienda affermata sul territorio, Silvio Carta, e c'è un'idea innovativa che prova a farsi spazio, Pure Sardegna. Non c'è antitesi, anzi è l'unione che fa la forza e rilancia la posta. «Da 27 anni lavoro nel mondo dei vini e dei distillati, a livello regionale e nazionale. La mia ultima esperienza da area manager di settore mi ha portato a lavorare per la Silvio Carta, a Oristano. Nel frattempo pensavo a realizzare una linea di prodotti che mi rappresentasse, e esprimesse tutta la mia passione per la Sardegna – spiega Porcu -. L'incontro con Elio Carta è stato fondamentale: lavoravo per lui, ha creduto nelle mie idee, sperimentava. Io non sono un alchimista, l'idea di base è mia ma il know how che ha portato sino alla realizzazione del Solo Gin è suo. Due o più aziende che lavorano sulla qualità, non sono un problema, sono un vantaggio per il mercato». Giniu, della Silvio Carta, poggia su 8 botaniche – 8 linee aromatiche – in linea con le tendenze del momento rappresentate dal dilagare di prodotti come Monkey 47 e Hendrick’s. Solo Gin è invece una proposta che torna all'antico e ha nella bacca di ginepro selvatico sardo il suo unico botanico, messo in infusione d'alcol di cereali per 30 giorni e distillato per 13 ore con alambicco in rame e caldaia a vapore. Si percepisce all'olfatto, si sente al gusto: intenso, resinoso, denso, oleoso.

«Solo Gin rappresenta l'Isola in purezza e per come la vedo io il gin deve essere fatto solo con il ginepro, senza nulla togliere alle proposte di mercato che sfruttano più botaniche, più accattivanti per il consumatore – afferma il Flavio Porcu-. Il gin è il distillato più diffuso e consumato al mondo, la Spagna è la nazione in cui se ne beve di più e Barcellona è capitale mondiale del gin tonic, come Venezia lo è per lo Spritz. Il ginepro sardo però è speciale, l'aroma è unico, fortissimo». La sfida al mercato oltre Tirreno? «Ci siamo: il mercato è il mondo, abbiamo il mare intorno ma se hai qualità riesci a superare il mare e a vendere ovunque».
 

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