La Nuova Sardegna

“Figuras”, tra migrazioni e antichi mestieri 

di Marco Vitali
“Figuras”, tra migrazioni e antichi mestieri 

Le mostre di Antonio Mannu, Marco Ceraglia e Salvatore Masala nelle sale dell’ex Biblioteca universitaria di Sassari

01 giugno 2017
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SASSARI. E' stato presentato ieri, in una conferenza stampa aperta al pubblico nella sala Milella dell'Università , il progetto espositivo «Figuras3Mostre», un'iniziativa dell'associazione Ogros-Fotografi associati. Si tratta dell'evento conclusivo della rassegna «Figuras», un progetto sostenuto dalla Fondazione di Sardegna e realizzato in collaborazione con l'associazione Sarditudine di Palau, un progetto avviato nel 2014 con la presentazione, a Su Palatu di Villanova Monteleone, della mostra «A proposito di Robert Capa» di Mario Dondero, una delle figure più autorevoli del foto-giornalismo italiano, scomparso nel dicembre del 2015. Sono state poi organizzate la mostra “Fotografia Totale” di Romano Cagnoni, altro importante esponente del foto-giornalismo italiano e internazionale, presentata a Sassari e a Cagliari, quindi è stata allestita a Gavoi «La’Janna a Lianti - La porta a Levante», lavoro di Nanni Angeli sulla cultura dello stazzo gallurese, poi presentato anche a Palau. Nel giugno 2016 al Palazzo della Frumentaria a Sassari, è stata presentata la mostra «Fotografie» di Letizia Battaglia, la grande fotografa siciliana testimone attenta, e coinvolta in prima persona, della terribile guerra di mafia che insanguinò Palermo negli anni ’70 e ’80. Infine, sempre per la rassegna «Figuras», è stato presentato a Gavoi, lo scorso anno, il lavoro «Migrazioni-I sardi nel mondo», selezione di scatti realizzati da Antonio Mannu nell'ambito di una ricerca sulla migrazione sarda portata avanti dall'Associazione Ogros. Il proposito di questo lavoro è raccontare la contemporaneità dando voce, in prima persona, ai protagonisti della migrazione isolana.
Le immagini esposte a Gavoi vengono ora riproposte a Sassari con «Figuras3Mostre», che insieme presenta «L’Urlo», una «Riabilitazione impossibile», lavoro di Marco Ceraglia che tocca il tema del carcere e della detenzione, e «Mestieri» di Salvatore Eligio Masala, serie di fotografie, realizzate a Sassari e nei dintorni negli anni ’70 e ’80, dedicata a un mondo, oggi quasi scomparso, fatto di artigiani, agricoltori, cavallanti, carbonai, piccoli commercianti. Temi diversi accomunati dall'idea di dar vita ad una memoria di storie, di luoghi, di azioni, di spazi ormai vuoti e mutati, perché, come ha scritto John Berger in «Usi della fotografia» – un capitolo del suo «Sul guardare» – «La memoria implica un atto di redenzione. Ciò che viene ricordato è stato salvato dall'annullamento. Ciò che viene dimenticato è stato abbandonato.
L'iniziativa dell'associazione Ogros ha il sostegno anche del Comune di Sassari e dell'Universià, di Comunica, Sidernet e di Visual E. «Le tre mostre saranno allestite nello spazio dell'ex Biblioteca universitaria a partire dall'8 giugno. L’esposizione è aperta tutti i giorni sino al 24 giugno, dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 18 e 45. Sabato dalle 16 alle 18 e 45. Chiusura domenicale.

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