La Nuova Sardegna

Nelle vie di Alghero i ritratti dei centenari  di Daniela Zedda 

di Paolo Curreli
Nelle vie di Alghero i ritratti dei centenari  di Daniela Zedda 

«Hanno affrontato la guerra, sono innamorati della vita» Dagli scatti le biografie immaginarie di Marcello Fois

27 maggio 2017
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ALGHERO. Un viaggio tra i centenari, monumenti della longevità: ad Alghero la mostra fotografica “Quanta strada nei miei sandali” di Daniela Zedda, venti grandi ritratti di centenari sardi in un itinerario all’aperto nel centro storico della città catalana. Daniela Zedda, affermata fotografa, donna dell’anno 2016 in Sardegna per il Lioness Club di Cagliari, ha continuato a ritrarre i centenari dell’isola, un viaggio incominciato qualche anno fa col progetto “Senes”, promosso dalla famiglia di viticultori Argiolas in omaggio alla Sardegna e alla longevità dei suoi abitanti, anche in ricordo del patriarca degli Argiolas Antonio, scomparso nel 2009 a 102 anni. Il reportage “Senes” – ritratto collettivo di una generazione – è stato esposto per la prima volta nel marzo dell’anno scorso da Nonostante Marras, spazio milanese che lo stilista di Alghero mette a disposizione di artisti, scrittori e fotografi e che è diventato punto di riferimento di molte coraggiose iniziative creative anche a livello internazionale.
A Milano Daniela Zedda presentò undici ritratti di centenari, grandi stampe che indagavano i volti di persone che avevano attraversato il “secolo breve” per affacciarsi nel nuovo millennio ancora vitali. Il lavoro della fotografa è continuato è i ritratti sono diventati venti. «Sono stati tutti incontri importanti, che mi hanno regalato molto – dice Daniela Zedda – . Ero interessata a documentare l’energia di questi gradi anziani, signore intente al cucito o concentrate sul pianoforte, pastori che conducono ancora il loro gregge, signori ben rasati, passeggiate per le vie in bicicletta. Persone che non rinunciano alla vita». Atteggiamento che Daniela Zedda coglie molto bene restituendo quella variante affascinante della bellezza che è rinchiusa nella dignità umana.
«Ero interessata alle storie e ai visi delle singole persone, e così mi sono sempre più resa conto dell’importanza di questa generazione – spiega la fotografa –. Uomini e donne nati alla fine della Prima guerra mondiale, che hanno vissuto un’epoca tragica di fame e conflitti, ma sono stati anche protagonisti di un cambiamento epocale della nostra isola. Perché la modernità in Sardegna è arrivata con loro, che ne sono stati testimoni ma anche autori. Hanno ricostruito un Paese distrutto dalla guerra, hanno affermato la democrazia. Ecco io penso che la loro vitalità, che ho documentato, sia frutto di queste grandi prove, sono persone che affrontano ogni nuovo giorno con energia e ottimismo».
E queste vicende umane sono diventate occasione anche per un poetico esperimento letterario. «Ho mandato i ritratti a Marcello Fois, che non sapeva niente di quelle persone – racconta Daniela Zedda –, e lo scrittore ha inventato per loro delle biografie. La cosa strana e un po’ magica e che tante di queste storie si sono rivelate molto simili alle vicende reali dei centenari». Questa sera al teatro Civico di Alghero queste storie di vite ipotetiche verranno lette da Lia Careddu, Daniela Zedda proporrà una proiezione dei suoi ritratti. Ospiti al Teatro Civico diversi centenari.
«La serata è un omaggio a loro – spiega Zedda – . Arriveranno accompagnati dai sindaci dei loro paesi edai familiari perché vengono da comunità orgogliose dei loro vecchi. Molti di loro hanno dovuto chiedere “il permesso” al medico con un certificato. Ancora una volta una testimonianza di vitalità e una voglia di esserci e partecipare».
Intanto la mostra nelle vie medievali del centro di Alghero – inaugurata il 3 maggio sarà visibile fino al primo ottobre – sta riscuotendo molto successo. Le guide, in queste calde giornate primaverili, accompagnano i turisti che chiedono di vedere i ritratti. Tutti sono al corrente della particolare longevità degli isolani e molto incuriositi dal patrimonio vivente dei centenari sardi
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